Putin allo stadio, l'inquietante video del soldato: a cosa viene costretto
Dopo il discorso della vigilia e a due giorni dal primo anno di guerra, o meglio invasione, in Ucraina, Vladimir Putin celebra il "concerto patriotico" allo stadio Luzhniki di Mosca. Il Cremlino, insomma, spinge sulla propaganda, sulle adunate oceaniche, su eventi ed immagini su cui contano le dittature, soprattutto quando la guerra inizia a pesare così come forse lo zar nemmeno si immaginava.
Sugli spalti migliaia di persone che, come da copione, hanno accolto il presidente con scene di giubilo, cori e lunghi applausi. Lo zar spiega di voler celebrare "i difensori della patria". E spiega: "In questo momento c’è una battaglia sui nostri confini storici per la nostra gente, combattuta dagli stessi coraggiosi combattenti che ora sono qui accanto a noi". Un riferimento, quello di Putin ai "confini storici", piuttosto inquietante: un riferimento che punta dritto ai tempi dell'Unione sovietica.
Putin si è anche mostrato mentre cantava l'inno nazionale, microfono in mano e sguardo da duro. Poi la sfilata dei militari, il tutto in un tripudio di bandiere minuziosamente posizionate, seggiolino per seggiolino. In parallelo, inquietante quel che accadeva sul nostro Twitter, con molti cinguettii di utenti con bandierine russe che, dall'Italia, esaltavano l'evento. Prova, quest'ultima, di come la propaganda del Cremlino, a suon di bot o di fanatici, si fa sentire anche alle nostre latitudini.
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E tra le molte scene che sembrano appartenere ad un'altra epoca, colpisce molto quella che potete vedere nel video qui sotto. L'esibizione di un militare, che canta in divisa una canzone russa che con l'inno non ha niente a che fare, il tutto ovviamente davanti a generali e ufficiali in uniforme. Immagini, come detto, che francamente lasciano basiti, che inquietano, che danno la cifra della realtà che al giorno d'oggi sta vivendo la Russia.