Medvedev, "Russia fatta a pezzi": guerra nucleare inevitabile?
La Duma, la Camera bassa del parlamento russo, ha approvato la legge che prevede la sospensione della partecipazione russa al Trattato New Start per la limitazione delle testate nucleari, annunciata ieri dal presidente Vladimir Putin nel suo discorso alla Nazione. Un atto dovuto e scontato, che conferma comunque la linea della escalation militare e del muro contro muro tra Mosca e l'Occidente messa nero su bianco per l'ennesima volta, e in mondovisione, dallo Zar nel giorno della visita del presidente americano Joe Biden a Varsavia, capitale della Polonia. "Sospendiamo, non ci ritiriamo dal trattato", ha puntualizzato il presidente russo, consapevole che fare di quel trattato sottoscritto con Washington carta straccia presupporrebbe pesanti conseguenze legali e militari. In ogni caso, un messaggio chiarissimo lanciato al nemico, l'Occidente.
"Dal discorso di Putin - ha suggerito Alessandro Orsini, esperto di geopolitica e commentatore fisso di CartaBianca, su Rai 3 - emerge l’idea di una guerra esistenziale per la Russia. Quando un Paese combatte una guerra esistenziale è disposto ad arrivare anche all’escalation nucleare. La situazione è molto preoccupante".
Una visione confermata in maniera inquietante dalle parole di questa mattina di Dmitrij Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo. Secondo il braccio destro di Putin, la Russia ha il diritto di difendersi dagli Stati Uniti con qualsiasi armi, incluse quelle nucleari. Gli errori nella politica di Washington, sottolinea l'ex presidente (per gentile concessione di Putin) Medvedev su Telegram sarebbero dovuti al loro "senso di superiorità e impunità". "Dopotutto, è ovvio per tutte le forze ragionevoli che se gli Stati Uniti vogliono la sconfitta della Russia e siamo sull'orlo di un conflitto mondiale. Se gli Stati Uniti vogliono la sconfitta della Russia, allora abbiamo il diritto di difenderci con qualsiasi armi, inclusi le nucleari".
"Lasciamo che le elite che hanno perso il contatto con la realtà negli Stati Uniti pensino a ciò che hanno ottenuto", ha sottolineato ancora Medvedev, parlando della decisione del presidente Putin di sospendere la partecipazione russa al trattato Nuovo Start. Infine, Medvedev ha anche commentato il discorso che ha fatto ieri in Polonia Biden. "Questo accumulo di parole grosse sull'importanza di proteggere la democrazia e promesse che gli Stati Uniti non avrebbero attaccato la Russia sembravano disonesti e ridicoli", ha detto l'esponente del governo. "Se la Russia ferma l'operazione militare speciale senza ottenere la vittoria, la Russia non ci sarà più, sarà fatta a pezzi. Se gli Stati Uniti smettono di fornire armi al regime di Kiev, allora la guerra finirà".