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Vladimir Putin, "sospeso il trattato Start": primo passo verso l'attacco nucelare

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Annunciato con un conto alla rovescia sulla tv di Stato, alle 10 ora italiana di oggi, martedì 21 febbraio, ecco il discorso di Vladimir Putin all'Assemblea federale russa. Un discorso che, assicurava il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, a pochi minuti dal suo inizio, "sarà studiato in tutto il mondo, ve lo posso dire con certezza". Dunque, parola allo zar.

Putin ha parlato di un periodo "molto complesso per la Russia" per "una serie di avvenimenti storici che cambieranno il futuro del nostro Paese e del nostro popolo". E ancora: "Un anno fa per difendere i territori storici del nostro Paese e liquidare la minaccia del regime nazista di Kiev si è deciso di avviare l'operazione militare speciale: passo dopo passo assolveremo tutti gli obiettivi prefissati", ha assicurato promettendo una lunga guerra. "La Russia continuerà sistematicamente l'offensiva in Ucraina".

Dunque le consuete accuse all'Occidente: "La Russia ha provato a fare tutto il possibile per risolvere il problema pacificamente", ha affermato. E ancora: "Abbiamo tenuto delle trattative per uscire da questo conflitto ma alle nostre spalle veniva ordito uno scenario completamente diverso: in Occidente si parlava di pace ma erano menzogne. Hanno procrastinato e chiuso gli occhi di fronte alle menzogne del regime di Kiev". Secondo Putin, "su ciascuno di noi c'è una grandissima responsabilità per difendere il nostro paese e liquidare la minaccia del regime neonazista".

Putin accusa ancora la Nato, per il tentativo di "ampliamento verso i nuovi confini" e per "la creazione di nuovi sistemi antimissilistici, lo sviluppo dei contingenti militari e non solo ai confini della Russia. Nessun Paese al mondo ha una quantità di basi militari all'estero come gli Stati Uniti. Tutto il pianeta è infarcito di basi americane". Quindi altre accuse all'Ucraina, che secondo lo zar "voleva dotarsi di armi nucleari".

Nel suo discorso Putin manda anche un messaggio all'Italia (non a caso oggi Giorgia Meloni è a Kiev per incontrare Zelensky) e rivendica che la "Russia sa essere amica" e ricorda che è stato "il primo Paese" ad aiutare l’Italia durante la pandemia di Covid. "Non esitiamo a venire in aiuto di chi è in difficoltà. Tutti ricordano come, durante la pandemia, abbiamo fornito il primo supporto a alcuni paesi europei, tra cui l'Italia, e altri stati nelle settimane più difficili dell’epidemia di covid". E ancora: "Qui voglio parlare del carattere del nostro popolo. Si è sempre distinto per generosità, ampiezza d’animo, misericordia e compassione. E la Russia come paese riflette pienamente queste caratteristiche. Sappiamo come fare amicizia, mantenere la nostra parola, non deluderemo nessuno e sosterremo sempre in una situazione difficile"

Nel suo intervento-fiume, Putin ha poi parlato del Mare d'Azov, "tornato mare interno della Russia". Nel dettaglio, ha affermato: "Faremo rinascere industrie e porti del Mare d'Azov, che è diventato di nuovo il mare interno della Russia, costruiremo strade come abbiamo fatto in Crimea, aiutando tutte le quattro regioni" ucraine annesse. "Ora siamo nuovamente insieme e saremo ancora più forti".

Dunque, uno dei passaggi più minacciosi, in cui lo zar di fatto evoca la guerra totale: "Più l'Occidente e le forze della Nato avanzano, più lontano saremo costretti ad allontanare la minaccia dai nostri confini", ha rimarcato dal Cremlino. E ancora: "Più si allungherà il raggio degli attacchi lanciati con sistemi occidentali forniti all'Ucraina, più lontano dovremo respingere la minaccia dai nostri confini. Questo è essenziale", ha ribadito. A stretto giro, un accenno all'arsenale atomico: "La forza di deterrenza nucleare della Russia è dotata al 90% di armi avanzate: un livello che dovrebbe essere esteso all'intero esercito". 

"Non useremo per primi le armi nucleari. Ma se lo fanno gli Stati Uniti dobbiamo essere pronti. Nessuno si faccia illusioni, la parità strategica non deve essere infranta", ha sottolineato Putin. Cha annuncia la sospensione di Start: "La Russia interrompe la propria partecipazione all’accordo sugli armamenti strategici Start a partire da oggi". Mosca, ha precisato, "non esce" dal Trattato con gli Usa, l’ultimo che riguarda il controllo delle armi atomiche ancora in vigore tra le due principali potenze nucleari. "Gli Stati Uniti stanno sviluppando nuovi tipi di armi nucleari e per questo dobbiamo prepararci a testare le nostre armi nucleari" ha spiegato il leader del Cremlino.  

Putin ha definito "teatro dell’assurdo" la recente richiesta della Nato inviata a Mosca di adempiere ai suoi obblighi, facilitando le nuove ispezioni Start sul territorio russo e tornando a partecipare all’organo di attuazione del trattato. "L’Occidente è direttamente coinvolto nei piani per colpire i nostri obiettivi strategici, Stati Uniti e Alleanza atlantica affermano apertamente che il loro obiettivo è infliggere una sconfitta strategica alla Russia e noi dovremmo farli scorazzare liberamente nei nostri siti sensibili?", ha dichiarato il leader del Cremlino. "È importante capire cosa affermano Francia e Gran Bretagna", ha spiegato, ricordando che anche loro sono potenze nucleari all’interno della Nato, "è importante determinare il potenziale di attacco combinato dell’Alleanza", prima di tornare a parlare del New Start.

Dunque, sempre contro l'Occidente, l'accusa di aver causato una "catastrofe spirituale", concetto argomentato con queste parole: "Dobbiamo difendere i nostri figli, i nostri bambini dal degrado dell'Occidente che cercherà di distruggere la nostra società". Putin come detto punta il dito contro la "catastrofe spirituale dell'Occidente" dove "persino la pedofilia viene considerata una cosa normale". Poi sui matrimoni gay: "Questo va bene, si tratta di adulti, noi siamo tolleranti su questo in Russia", ha detto rivendicando però che "la famiglia è l'unione tra un uomo ed una donna", come viene sancito "dai testi sacri di ogni religione. Ma l'Occidente mette in dubbio i testi sacri", ha aggiunto mettendo nel mirino la chiesa anglicana per la possibilità di considerare Dio di genere neutro. "Dobbiamo proteggere i nostri bambini da degrado e degenerazione e lo faremo", ha concluso.

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