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Macron, la rabbia di Biden: tutto precipitato in poche ore

Carlo Nicolato
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Giorgia Meloni ha davvero perso il suo capitale politico in Europa? Semmai è vero il contrario, è Macron che ha spaccato l’unità del fronte atlantico e il presidente del Consiglio italiano è stato l’unico tra i capi di Stato europei a farlo presente.
La decisione improvvisa e senza precedenti del presidente francese di vedere Zelensky prima del vertice, senza alcun apparente motivo o vantaggio se non la pura vanità di portarlo in trionfo a Parigi, così come qualche ora prima avevano fatto a Londra, ha di fatto indebolito l’Unione Europea. E, come ha sottolineato la premier stessa, lo schiaffo lo hanno preso tutti, non solo l’Italia, tutti gli altri Stati membri che hanno assistito attoniti allo spettacolo parigino. Isolata non è Roma, malo sono Parigi e Berlino che hanno deciso di muoversi da sole sulla guerra in Ucraina e sulla questione degli aiuti di Stato con una visita a Washington, anche questa prima del Consiglio di giovedì, che ha lasciato ancora una volta l’amaro in bocca al resto d’Europa.

 

 

 

 

IL RETROSCENA

Secondo una ricostruzione di Politico.eu peraltro Macron aveva tutt’altri progetti per la giornata di mercoledì, doveva andare a teatro con la moglie e in quanto a Zelensky l’Eliseo sembra stesse lavorando per qualcosa di più che una cena quasi di sfuggita inserita tra Londra e Bruxelles. Macron voleva che il presidente più conteso del momento andasse a Parigi in occasione dell’anniversario dell’invasione, cioè il 24 febbraio, ma la prospettiva di una possibile offensiva russa in grande stile proprio nello stesso periodo, se non nello stesso giorno, ha reso tale possibilità remota se non impraticabile. Politico, che è latore degli interessi americani e in questo caso anche del fastidio che la mossa di Macron ha provocato al di là dell’oceano, racconta che sono bastate le immagini che arrivavano dalla capitale britannica a ingolosire il presidente vanitoso.
Quei tappeti rossi, il discorso a Westminster, l’incontro con il re Carlo, lui che si crede a sua volta un sovrano senza corona si è messo in testa che avrebbe dovuto fare qualcosa del genere prima che il presidente ucraino finisse in pasto alla bolgia di Bruxelles. Convinto lo staff di Zelenski a trovare un buco perla cena, sembra che Macron abbia dato perfino ordine di preparare una cerimonia d'onore al monumento degli Invalides ma che l’appuntamento sia saltato all'ultimo minuto quando è diventato chiaro che Zelenski non sarebbe arrivato in tempo.

 

 

 

 

COMMENSALI

La cena si è poi tenuta alle 22 e tra i commensali c’era, guarda un po’, anche il cancelliere Scholz. Prima di volare tutti insieme a Bruxelles sull’aereo presidenziale Macron ha conferito a Zelenski la Légion d’honneur che come è noto non si nega a nessuno, tantomeno a Putin che l’ha ottenuta nel 2006 da Chirac. Altri tempi d’accordo, ma proprio ieri il presidente russo ha fatto sapere che se gliela tolgono non gliene frega niente.
La questione però è un’altra ovviamente, ed è il motivo per cui Macron abbia voluto a tutti i costi e all’ultimo minuto il presidente ucraino a Parigi per dei cerimoniali che alla fine a Zelenski, che sostanzialmente è piuttosto in cerca di armi che di medaglie, interessano poco. Secondo Politico non è solo una questione di vanità, che comunque calza perfettamente con il personaggio, ma è proprio questione del fatto che quelle armi, aerei caccia e missili a lungo raggio, sono un prezzo troppo alto da pagare. Meglio una cena.

 

 

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