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Terremoto, Charlie Hebdo choc: "Qui i carri armati non servono"

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Ci sono i palazzi crollati, le auto sepolte dalle macerie, nessun essere umano. Potrebbe essere una scena della guerra in Ucraina, invece per la bande dessinée del vignettista Juin pubblicata da Charlie Hebdo, quelli sono i danni provocati dal "Terremoto in Turchia", come spiega il titolo. Quello che ha fatto arrabbiare Ankara però è il sottotitolo: "Ora non c’è più bisogno di carri armati". Non appena la vignetta è stata pubblicata dalla rivista satirica francese sul profilo Twitter si sono scatenate le polemiche. Oltre già 5mila commenti sono comparsi in poche ore sotto il post e la maggior parte di questi accusa Charlie Hebdo di voler creare scalpore per aumentare le vendite. "Non capisco come si possa fare umorismo su questa tragedia. Sapete che ci sono stati molti morti?", ha commentato un utente. Un altro ha scritto: "La chiamate satira? Siete disgustosi. Migliaia di persone hanno perso la vita sotto le macerie. Altre migliaia aspettano notizie al freddo e senza una casa".
 


Sembra un deja-vu. Il 31 agosto 2016, qualche giorno dopo le disastrose scosse che hanno colpito Amatrice, Charlie Hedbo  pubblicò, ironizzando sul terremoto, sui nostri morti e sulle cause del sisma, riproponendo una visione orrendamente caricaturale della nostra città: italiani all’amatriciana, "sisma all’italiana". Anche in quel caso la vignetta suscitò reazioni scandalizzate in Italia, ma il 4 novembre 2022 il tribunale della Corte d’Appello di Parigi, a cui si era rivolto il comune di Amatrice, diede torto al municipio assolvendo l’autore ritenendo non offensive le vignette sul terremoto. Sarà lo stesso anche stavolta?

 

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