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Terremoto, scatta l'allarme degli esperti: "Epidemia sismica"

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L'epidemia sismica è un termine che viene usato per descrivere una situazione in cui vi è un aumento improvviso e significativo del numero di terremoti in una determinata area. Questo fenomeno può essere causato da molteplici fattori, tra cui la deformazione delle rocce sottostanti, la fratturazione delle faglie e la variazione delle pressioni idrostatiche. Come spiega il professor Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), a Giovanni Caprara che lo ha intervistato per il Corriere "l’imponente lacerazione ha coinvolto una zona lunga 190 chilometri e larga 25 scuotendo violentemente il suolo e provocando una sequenza che ha raggiunto i due picchi più intensi a distanza di nove ore uno dall’altro. Ma in realtà", specifica il prof Doglioni, "la terra ha continuato a tremare e a distruggere con intensità spesso rilevante, intorno ai 5-6 gradi della Scala Richter. Intanto si è aggiunta pure un’infinità di sussulti minori, circa 200 già nelle prime ore".

Secondo il presidente dell'Ingv un fenomeno di tale intensità può durare a lungo nel tempo. "L'epidemia sismica prolungata, come qualcuno l’ha definita, che potrebbe proseguire per giorni, forse mesi se non anni, come in qualche caso è avvenuto nel passato", dichiara Doglioni. "Impossibile prevederlo ma fino a quando l’energia accumulata non sarà liberata il fenomeno non si interromperà". Tanto è vero che il servizio sismologico turco ha lanciato subito l’allarme tsunami che infatti si è generato ma con un’onda di altezza contenuta: solo 30 centimetri con bassa energia. "Quando è arrivata sulle coste calabresi l’effetto era scomparso e per questo l’allarme è stato ritirato dalle nostre autorità", ha concluso il prof Doglioni.

 

 

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