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Sanremo 2023, veleno-Zakharova: "Zelensky? Peccato, poteva vincere"

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Amadeus trova "molto romantico avere una lettera del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e poterla leggere" dal palco dell'Ariston. Per Mosca invece è un davvero un peccato non vederlo al Festival di Sanremo, perché "avrebbe potuto persino vincere". Ironizza così la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, su Telegram: "Zelensky non realizzerà un video messaggio al Festival di Sanremo, ma invierà il testo. Beh non lo so, avrebbe anche potuto vincere questo concorso con un rap". Il sarcasmo della portavoce russa lascia trasparire tutto il nervosismo della Russia di Putin, ma anche l'attenzione che il suo Paese riserva al nostro festival della canzone. 

 

Il Festival di Sanremo è infatti molto conosciuto in Russia fin dal 1983 quando l’Unione Sovietica di Andropov decise di trasmetterlo. Non in diretta, ma alcune settimane dopo, in modo da evitare sorprese. L’effetto fu comunque dirompente, anche perché da sempre la musica occidentale sui media sovietici era bandita. Da allora c'è un forte legame tra la canzone italiana e la Russia. Si pensi, come si legge sul Foglio, che oltre ad Albano agli altri gruppi e cantanti italiani che si sono esibiti per gli auguri di compleanno canori in onore di Vladimir Putin: tra loro Pupo, Ricchi e Poveri, Toto Cotugno e Riccardo Fogli, che è addirittura andato a cantare nella Crimea annessa

 

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