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Cina, il Pentagono: "Come volevamo abbattere il pallone"

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Il "pallone-spia" cinese nei cieli degli Stati Uniti ha creato un'altissima tensione internazionale. "Al momento valutiamo che non rappresenti una minaccia militare o fisica per le persone a terra in questo momento e continueremo a monitorare e rivedere le opzioni", ha dichiarato il generale Pat Ryder, portavoce del Pentagono, nel briefing settimanale con i giornalisti. Il Pentagono sta anche valutando "la durata della permanenza sul territorio degli Stati Uniti" e si continuerà a monitorare l'attività del pallone che in questo momento si sta spostando ad Est. Ryder ha detto che si valuteranno varie opzioni man mano che si osserverà la traiettoria. 

Di certo una delle ipotesi che "è stata presa in considerazione" è stata quella di abbattere il pallone. Opzione poi scartata per il rischio di provocare danni a terra in caso di abbattimento. Ma quel velivolo non ha lo scopo di ricerca civile e meteo come sostenuto da Pechino. "Sappiamo che si tratta di un pallone di sorveglianza. E non potrò essere più specifico di così", ha proseguito Ryder aggiungendo che "il pallone ha violato lo spazio aereo degli Stati Uniti e il diritto internazionale, il che è inaccettabile". Ryder ha spiegato che il disappunto è stato "trasmesso direttamente alla Repubblica popolare cinese a più livelli", ma l'incidente non cambia le comunicazioni tra i governi. "Siamo sempre aperti a mantenere una linea di comunicazione aperta con la Repubblica popolare cinese. Non è cambiato nulla. Niente".

Intanto però la visita del segretario di Stato Antony Blinken in Cina è stata annullata. Una decisione maturata dopo conversazioni ad alto livello tra lo stesso Blinken, il presidente Joe Biden e altri alti funzionari della sicurezza nazionale e legata alla scoperta appunto del pallone "spia". Un alto funzionario del Dipartimento di Stato ha detto che gli Stati Uniti hanno preso atto della "dichiarazione di rammarico della Cina, ma la presenza di questo pallone nel nostro spazio aereo è una chiara violazione della nostra sovranità e del diritto internazionale ed è inaccettabile che ciò sia accaduto". Il segretario di Stato dunque intende recarsi in Cina "alla prima opportunità non appena le condizioni lo permetteranno".

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