Ucraina, Joe Biden: "La situazione è critica". Dopo i tank, guerra totale?
"Saremo compatti nel sostegno a Kiev": Joe Biden continua a schierarsi convintamente con l'Ucraina nella guerra in corso da quasi un anno con la Russia. Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato: "Abbiamo deciso di inviare 31 carri armati Abrams all'Ucraina di fronte a una situazione che sul campo si stava facendo critica". Un aiuto importante, quindi, in un momento difficile per l'esercito di Zelensky, come tra l'altro aveva fatto presente lo stesso leader ucraino nei giorni scorsi. Secondo il capo della Casa Bianca, "ci vorrà comunque del tempo. In questi momenti dobbiamo mostrarci uniti, soprattutto per difendere la sovranità e l'integrità di un Paese invaso".
Il presidente americano ha fatto queste dichiarazioni in un punto stampa alla Casa Bianca dopo la telefonata, che ha definito un confronto positivo, con Meloni, Macron e Scholz. "Kiev raggiungerà gli obiettivi strategici grazie al nostro aiuto, ma i tank non saranno una minaccia offensiva contro la Russia. Siamo grati soprattutto al cancelliere tedesco. Da parte della Germania c'è stata una vera accelerazione", ha proseguito Biden. Che poi ha lanciato anche una stoccata al presidente russo: "Putin si aspettava che l'Europa e gli Stati Uniti avrebbero allentato le decisioni. Si aspettava che il nostro sostegno all'Ucraina si sbriciolasse nel tempo. Si sbagliava".
Nelle scorse ore, Zelensky ha sentito anche il segretario generale della Nato, Stoltenberg. E a tal proposito su Twitter ha scritto: "Ho discusso di un ulteriore consolidamento dei partner per il sostegno dell'Ucraina, in particolare l'ampliamento della coalizione dei carri armati e lo sblocco di tipi qualitativamente nuovi di armi". E ancora: "Abbiamo anche parlato dei passi necessari verso un'ulteriore integrazione con la Nato".
Intanto l'intelligence della Difesa ucraina ha confermato che il Cremlino si trova nel raggio d'azione dei mezzi militari ucraini. E proprio per questo motivo Mosca avrebbe iniziato a schierare sistemi di difesa aerea. In ogni caso, la notizia delle nuove forniture a Kiev non è stata presa affatto bene dai vertici russi. Basti pensare che questa mattina il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, durante il consueto punto stampa della giornata, ha puntato il dito contro i carri armati Abrams americani, affermando che "bruceranno nello stesso modo degli altri". Anche Berlino invierà i propri carri armati, i Leopard, a Kiev. Una scelta che l'ambasciatore russo in Germania Sergey Nechaev ha definito "altamente pericolosa", spiegando che "porta il conflitto a un nuovo livello".