Lavrov minaccia l'Occidente: "Guerra quasi reale". E Berlino frena sui tank
No, la Russia non ha gradito la fornitura di tank Leopard sbloccata dall'ok della Germania. Il conflitto, infatti, potrebbe entrare in una nuova fase. E la conferma arriva dalle parole dei Sergeij Lavrov, ministro degli Esteri, il quale in conferenza stampa dal Sudafrica, così come riferito da Ria Novosti, ha affermato: "La guerra della Russia con l'Occidente non è più ibrida, ma quasi reale". Parole minacciose che la dicono lunga sulla percezione e le possibili volontà di Vladimir Putin.
Dunque, ecco l'intervento di Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, citato dall'agenzia Interfax: "I Paesi europei che contribuiscono direttamente o indirettamente a inondare l'Ucraina di armi, ne sono responsabili, e a pagare per questo pseudo-sostegno sarà il popolo ucraino". Così Peskov rispondendo a una domanda sulla possibile fornitura di carri armati tedeschi Leopard attraverso Paesi terzi, come la Polonia.
Ma non è tutto. Lo stesso Peskov, de facto portavoce di Putin, ha chiuso ad ogni possibilità di negoziato di pace. "Al momento non ci sono le condizioni per questi negoziati, né de facto né de iure. Ascoltiamo le dichiarazioni di Kiev, conosciamo la giustificazione legale dell'impossibilità dei negoziati da parte del regime ucraino. Pertanto, possiamo de facto riconoscere una cosa: non ci sono condizioni perché ci siano tali negoziati", ha concluso Dmitri Peskov. Frasi che non hanno bisogno di alcun tipo di esegesi...
E forse non a caso, quasi in contemporanea, sulla fornitura dei tank Leopard arriva una frenata dalla Germania. Il portavoce del governo tedesco, Steffen Hebestreit, ha infatti affermato che è importante che la Germania non compia un passo "avventato" di cui potrebbe pentirsi in seguito dunque non verrà presa una decisione in fretta. Il riferimento è proprio alla fornitura dei tank all'Ucraina. "Si tratta di decisioni difficili, di vita o di morte. Dobbiamo chiederci cosa significa per la difesa del nostro Paese", ha concluso il portavoce di Olaf Scholz.