Bolsonaro indagato per l'assalto a Brasilia: spunta un video
Primi provvedimenti contro Jair Bolsonaro. L'ex presidente del Brasile è stato indagato dalla Corte Suprema. Nel mirino l'assalto ai palazzi istituzionali a Brasilia della scorsa settimana. Bolsonaro dunque sarebbe accusato di aver incitato la rivolta dell’8 gennaio. I pubblici ministeri del gruppo di lavoro, recentemente formato per combattere gli atti antidemocratici, hanno citato un video che Bolsonaro ha pubblicato sui social due giorni dopo gli scontri, in cui si afferma che Lula non è stata eletto ma piuttosto scelto dalla Corte Suprema e dalla Corte Suprema del Brasile autorità elettorale. Bolsonaro ha cancellato il post il giorno dopo, ma non basta a chi indaga. Per gli inquirenti il suo contenuto era sufficiente per indagare in anticipo sulla sua condotta.
"Le dichiarazioni di Jair Bolsonaro sono state un’ulteriore occasione in cui l’ex presidente si è messo in una posizione teoricamente criminale e offensiva nei riguardi delle istituzioni, in particolare la Corte Suprema", commenta il giudice della Corte Suprema, Alexandre de Moraes, colui che ha autorizzato la procura nazionale a mettere sotto inchiesta Bolsonaro come l’ispiratore dell’assalto.
E ancora: "È importante segnalare che Bolsonaro è incorso in modo reiterato negli stessi comportamenti per i quali ora è sotto inchiesta". Intanto, il ministro della Giustizia, Flavio Dino, ha reso noto che nei prossimi giorni vi saranno altri arresti per la partecipazione all’assalto di domenica scorsa. Poche ore dopo la rivolta però l'ex presidente è stato ricoverato all'AdventHealth Celebration, un ospedale fuori Orlando, in Florida, per forti dolori addominali dopo l'accoltellamento del 2018.