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Sud Sudan, il presidente si fa pipì addosso: finisce in disgrazia

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Il presidente del Sud Sudan Salva Kiir si è urinato nei pantaloni nel corso di una cerimonia pubblica e i giornalisti che hanno ripreso la scena con telefonini e videocamere ora sono finiti in arresto. La denuncia arriva da due Ong per la difesa dei diritti dei media, che hanno chiesto alle autorità del Sud Sudan di rilasciare i sei malcapitati, tutti dipendenti del South Sudan Broadcasting Corporation (Ssbc), letteralmente finiti nel posto sbagliato al momento sbagliato.

 

 



Se la censura nel Paese africano ha ottenuto un qualche risultato, nel mondo del web il video è diventato nel giro di poche ore virale. Nel breve filmato, girato e trasmesso a dicembre, si vede il 71enne Salva Kiir in vestito grigio e cappello nero, occhiali da sole e mascherina sul volto, ascoltare una banda musicale eseguire l'inno nazionale. Le autorità sono tutte schierate, il presidente ha la mano destra posata sul petto e la sinistra si poggia su un bastone. A un certo momento, tra fanfare e tamburi, un rivolo di urina inizia a scendergli lungo la gamba. La macchia scura si allarga velocemente, sempre più appariscente, inequivocabile, imbarazzante. Il vecchio leader fa finta di nulla, come tutti coloro che sono intorno a lui. Ma la telecamera lo inquadra per alcuni lunghi secondi, incurante della gaffe. Salva Kiir, a un certo punto, abbassa lo sguardo verso i suoi piedi, evidentemente consapevole della sua incontinenza. E qui la regia, vuoi per contegno vuoi per timore, si gira a inquadrare i musicisti. Troppo tardi. 

 

 

 


L'Unione dei giornalisti del Sud Sudan ha chiesto una "rapida conclusione" delle indagini sui sei, sospettati di "essere a conoscenza della diffusione al pubblico di 'un certo filmato'". Parole, queste ultime, che mescolano reticenza e propaganda da regime degne di George Orwell. Un momento forse ancora più surreale di quella della pipì addosso.

 

 

 

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