Bjorn Lomborg, chi è lo scienziato anti-Thunberg
Danese, omosessuale, vegetariano e ambientalista. Ma non alla maniera semplicistica e ideologica di Greta Thunberg: Bjorn Lomborg è un accademico di tutto rispetto, professore aggiunto alla Copenhagen Business School, direttore del Copenhagen Consensus Centre da lui stesso fondato, già direttore dell'Environmental Assessment Institute che anch' esso porta la sua impronta e soprattutto autore nel 2001 del best seller The Skeptical Environmentalist (L'Ambientalista Scettico) in cui si è divertito nel mettere alla berlina le facilonerie degli ambientalisti da salotto sempre pronti a esagerare nelle loro previsioni.
Ecco, giusto per rimanere in tema, l'ambientalista conservatore danese nei giorni scorsi ha diffuso un grafico esemplificativo molto chiaro e lineare che fotografa l'andamento delle morti legate al clima dal 1920 al 2022. Un secolo lungo lungo. Uno stillicidio ai giorni nostri, come da puntuale narrazione gretina? Macché. Tutto il contrario.
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«I disastri legati al clima hanno ucciso sempre meno nel 2022 - il 97,6 per cento in meno rispetto a un secolo fa -. Società più ricche e resilienti riducono le morti per disastri e sommergono qualsiasi potenziale segnale climatico», ha spiegato Lomborg su twitter. Con una chiosa finale pungente: «Perché questo non viene segnalato? Invece, i media offrono solo la sorte avversa del clima». Nel 1920 morirono mezzo milione di persone a causa di inondazioni, siccità, temporali, incendi e temperature estreme. Da qui il numero di vittime legate alle bizze della natura, unite all'impreprazione dell'uomo, sono via via diminuite.
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Fino ai 50.000 decessi raggiunti sul finire degli anni '70, poi risaliti nei primi anni '80 sui 60.000 e ridiscesi col nuovo millennio fino a tendere verso lo zero negli ultimi anni. Dati alla mano, il rischio di morire per disastri climatici è diminuito precipitosamente, se pensiamo che la popolazione mondiale è quadruplicata dell'ultimo secolo. Tradotto: i rischi sono diminuiti del 99 per cento dal 1920 al 2010 e del 99,4 per cento dal 1920 al 2022. Le morti calano per tutti: paesi ricchi o più poveri non fa differenza. E all'anti-Greta non resta che chiuderla così: «Non dovremmo essere informati, piuttosto che riferire su singoli eventi, progettati per spaventare bambini e adulti?». Ecco, appunto...
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