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Battaglione Azov "nazista"? Ma in Israele... un siluro contro Putin

Maurizio Stefanini
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È un tormentone della propaganda putiniana il fatto che l'Ucraina è «nazista», e il Battaglione e poi Reggimento Azov è stato appunto presentato come una sorta di riedizione delle Ss. Ma ora alcuni militari proprio dell'Azov si sono recati in visita in Israele, si sono incontrati con ufficiali riservisti delle forze di difesa israeliane, e hanno pure fatto una sorta di pellegrinaggio a Masada. Un luogo simbolo del nazionalismo israeliano, ma che in realtà può essere considerato un luogo simbolo per ogni tipo di resistenza disperata contro una potenza imperiale che cerca di annichilire una identità nazionale. Come le Termopoli, e come appunto la resistenza ucraina di oggi. In particolare l'epopea di Azovstal, che effettivamente evoca le Termopoli e Masada, anche se ci sono alcune differenze di ambientazione. Alle Termopoli, infatti, i 300 Spartani di Leonida si fecero annientare fino all'ultimo per bloccare i Persiani di Serse in uno stretto passaggio da cui avrebbero potuto invadere la Grecia centrale. A Masada, nel 73 d.C., gli Zeloti di Eleazar Ben Yair su una altura fortificata che domina il Mar Morto resistettero ai Romani del generale Silva per due anni dopo che Gerusalemme era stata espugnata, per poi suicidarsi in massa poche ore prima di essere costretti alla resa. L'Azovstal è stata invece una resistenza sotterranea.

 

 

 


Alla propaganda sulla "denazificazione" la prima risposta è stata appunto che il presidente ucraino Zelensky è ebreo. La seconda è che Azov ha sicuramente accolto volontari con idee di destra radicale ma anche ebrei, e che comunque simbologie e slogan nazisti sono stati ancora più abbondanti in formazioni che hanno combattuto per i russi. Su tutte, quella compagnia di ventura Wagner intitolata non a caso al musicista più amato da Hitler. La terza, che comunque se è vero che in passato il nazionalismo ucraino ha avuto toni antisemiti, oggi i sondaggi mostrano nell'Ucraina il meno antisemita tra i Paesi dell'Est europeo. La quarta è che l'attacco alle infrastrutture ucraine Putin lo sta conducendo grazie ai droni forniti da quell'Iran che vuole la distruzione di Israele.

Gli uomini dell'Azov sono appunto arrivati la scorsa settimana assieme a una delegazione ucraina a Gerusalemme, anche se è stato reso noto ora. La visita a Masada è avvenuta sabato scorso, e guida della delegazione era appunto Ilya Samoilenko, uno degli ufficiali dell'Azov che si sono barricati nelle acciaierie dell'Azovstal, al punto da spingerlo a paragonare la difesa di Mariupol dall'attacco russo a quella di Masada contro i romani: «Quando oggi in Israele si parla della difesa di Mariupol, gli israeliani, comprendendo prima di tutto le differenze militari tra la guerra di duemila anni fa e oggi, ripetono costantemente: Mariupol è la tua Masada».

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