Cerca
Cerca
+

Parigi, attentato contro i curdi: rivolta e scontri

  • a
  • a
  • a

In pieno giorno, sono stati uccisi tre attivisti curdi, nel centro di Parigi. Un uomo ha sparato alla cieca, si chiama William M., è un 69enne, già noto alla polizia per una aggressione xenofoba, nel 2021, uscito di prigione una decina di giorni fa: è stato catturato e ricoverato in ospedale perché ferito. Il movente razzista è chiaro (anche se non è detto che fosse direttamente rivolto ai curdi) e quando sul posto è arrivato il ministro dell'Interno, Gerald Darmanin, è scoppiata la rabbia della comunità curda, che non si sente protetta, rabbia che è sfociata in scontri con la polizia.

Nei cori risuonati, tanti inneggiavano slogan contro la Turchia, accusata di aver sobillato l'attentato. I curdi parlano senza mezzi termini di "omicidi politici". Le vittime sono state uccise dentro e davanti al Centro culturale curdo Ahmet-Kaya, nel 10 Arrondissement, alla periferia Nord-ovest della città, non lontano dalla Gare du Nord, in una zona multietnica, con molti negozi della comunità curda. Sono rimaste ferite anche tre persone, una in modo grave. Su Twitter il presidente Emmanuel Macron ha parlato di "efferato attacco contro i curdi" e anche la premier Elisabeth Borne ha denunciato "l'atto odioso".

La procura di Parigi ha annunciato un'inchiesta "per omicidio, omicidio colposo e violenza aggravata". L'uomo che ha sparato è un cittadino francese, ex macchinista in pensione che nel 2016 reagì a un tentato furto colpendo il ladro a martellate e nel 2021, come detto, squarciò con una sciabola in mano diverse tende sotto le quali dei migranti sudanesi erano riparati a Parigi, nel quartiere di Bercy, ferendone due. Oggi, intorno a mezzogiorno si è presentato armato in 16 Rue d'Enghien e ha aperto il fuoco sui presenti. Dopo aver sparato è entrato nel parrucchiere accanto, dove è stato fermato dalle forze dell'ordine. Al momento è ricoverato ma non è grave. "Mio figlio è un pazzo, è un abbrutito, era stato in prigione per un anno. E' una persona silenziosa, che non vive come tutti gli altri", è il commento disperato del padre dell'aggressore. "Ieri sera ha giocato a Scarabeo con la madre, è andata bene. Era contenta, anche lui. Ci dicevamo, 'si rimetterà in carreggiata'".

Dai blog