Marija Vladimirovna Zacharova, portavoce del ministro della Difesa russo Lavrov, ieri è apparsa sulle tv di Mosca per commentare la visita lampo di Zelensky a Washington dove è stato accolto con gli onori che si concedono agli eroi: «Zelensky - ha detto - è il figlio di putt... di Europa e America». Se l'analisi logica ha un senso al Cremlino ritengono che noi occidentali siamo tutti delle putt..., cioè gente disposta a vendersi al miglior offerente. Troppo onore, nessuno al mondo può vantare l'esclusiva né il primato nell'esercizio della professione più vecchia del mondo.
Lo stesso Nikita Krusciov - padre nobile dell'Unione Sovietica - una volta ebbe a dire, ovviamente mentendo: «In Russia non esistono prostitute professioniste, ci sono dilettanti di talento». Non sappiamo se la signora Zacharova appartenga a questa categoria, affari suoi. Il problema non è certo questo. E non è neppure il tasso di permalosità e di moralità dell'Occidente, la sua predisposizione a prostituirsi. La questione è che Putin non può permettersi di comprarci, le nostre libertà sono troppo costose, e non mi riferisco solo ai rubli, anche per un miliardario arrogante come lui. Certo, come insegna lo scandalo Qatar non è che in Europa nessuno sia indifferente alle tentazioni, ma parliamo di persone che lavorano in proprio, di squallidi arricchimenti personali.
Maria Zakharova, l'insulto all'Europa: "Sponsor dell'idiozia"
Altissima tensione tra la Russia e l'Unione Europea. Lo scontro questa volta è tra il Parlamento europeo e Mo...Probabilmente Putin ha sbagliato il calcolo, cioè pensare che non un funzionario disonesto o un partitino in cerca di soldi bensì l'intera Europa fosse disponibile a lasciargli mano libera su un Paese sovrano in cambio di un po' di gas in più a minor prezzo o cose simili. Troppo poco, compagno Vladimir, non ci siamo proprio, saremo anche prostitute ma non da strada e Zelensky accolto in quel modo prima alla Casa Bianca e poi al Congresso americano è lì a dimostrarlo. Su una cosa la signora Zacharova ha ragione: Zelensky è figlio nostro, nel senso che ha i nostri stessi difetti e forse anche qualcuno in più, ma al dunque per quanto disastrato e corrotto sia stato il suo Paese sa bene che tutto ha un prezzo e quello che offre Putin non può essere neppure preso in considerazione. Se cedesse, come recita un aforisma sul tema, «il piacere sarebbe momentaneo, il costo eccessivo, la posizione ridicola».