Cocaina alla vigilia del funerale di Filippo: lo scandalo travolge il Regno Unito
Un'ombra si abbatte su Downing Street. La reputazione della residenza ufficiale del primo ministro britannico a Londra, coinvolta in passato nel party-gate - lo scandalo delle feste illegali organizzate durante i lockdown per la pandemia - adesso si macchia con la droga. Secondo un'anticipazione del quotidiano inglese The Guardian, tracce di cocaina sono state trovate negli uffici di Downing Street, dopo alcune feste durante il governo di Boris Johnson, l'ex premier dimessosi proprio a causa dell'indagine sul party-gate. Ma non solo. Residui di polvere bianca sono stati trovati anche a Chevening House, una residenza governativa nella contea del Kent, usata l'estate scorsa dall'ex premier Liz Truss, quando era responsabile degli affari internazionali.
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A sporcarsi, dunque, è il partito conservatore del Regno Unito, di cui fanno parte sia Johnson sia Truss. Secondo fonti anonime dello staff dei due politici, il personale che lavorava nella tenuta Chevening - nel Sud dell'Inghilterra - avrebbe trovato in due occasioni, nelle quali erano presenti molti alleati politici della Truss, residui di polvere bianca: la prima, durante il fine settimana del 19-21 agosto, quando la Truss, che allora era ministro degli Esteri, vi aveva ospitato un meeting, nel pieno della sua campagna per la leadership del partito; la seconda, durante una riunione che aveva avuto luogo nel fine settimana del 2-4 settembre. Quanto ai party al numero 10 Downing Street, le tracce di cocaina sono state rivenute dopo un party di Natale il 19 dicembre 2020, e dopo un'altra festa alla vigilia del 17 aprile 2021, ovvero il giorno del funerale del principe Filippo, il marito della regina Elisabetta II.
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"Un membro del personale ha affermato di aver testato la polvere utilizzando un tampone che cambia colore quando viene a contatto con la cocaina e ha indicato che la droga era presente", si legge sul The Guardian, il quale, però, precisa che "non vi è alcun elemento che suggerisca che Liz Truss o Boris Johnson stessi abbiano usato la droga o che fossero a conoscenza dell'uso di droghe". Insomma, la vicenda deve essere ancora chiarita, ma rischia di trasformarsi in un pesante scandalo, dall'impatto perfino superiore di quello suscitato dai party organizzati da Johnson in pieno lockdown. Soprattutto per quest'ultimo, il quale spera ancora di ritornare alla guida del Regno Unito o almeno del suo partito Tory, magari dopo eventuali dimissioni di Rishi Sunak in caso i Tories vengano sconfitti alle prossime elezioni regionali o nazionali.
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