Nato, rivelazione-choc del funzionario sotto anonimato "Mai stati riforniti"
La guerra tra Russia e Ucraina sta mettendo a dura prova le scorte di armi dell'Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (Nato). A renderlo noto è l'ambasciatrice Julianne Smith, rappresentante permanente degli Stati Uniti presso l'Alleanza. "Questa è una sfida molto seria, sia per gli alleati della Nato che stanno mettendo un serio impegno, un'assistenza militare significativa alle forze militari ucraine, ma è una sfida significativa per le stesse forze militari ucraine che stanno affrontando carenze di armi", ha dichiarato Smith.
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L'indiscrezione, in realtà, era trapelata già nel mese di novembre, grazie a un anonimo funzionario della Nato, che si era confessato a Foreign Policy, l'autorevole rivista statunitense dedicata alla politica estera. "Ora tutti sono sufficientemente preoccupati" per la diminuzione delle scorte di armi: così era stata anticipata la notizia. "La Nato - ha spiegato recentemente Frederick Kagan, un membro anziano dell'American Enterprise Institute - solitamente non ha intenzione di combattere guerre come questa, e con questo intendo guerre con un uso super intensivo di sistemi di artiglieria e molti colpi di carri armati e armi da fuoco. Non siamo mai stati riforniti per questo tipo di guerra".
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Nonostante la preoccupazione, però, secondo l'ambasciatrice sono in corso degli sforzi per aumentare le scorte. Ad essere coinvolte una miriade di entità e organizzazioni, tra cui il Gruppo di contatto per la difesa dell'Ucraina (Udcg), con gli sforzi guidati dagli Stati Uniti per coordinare l'assistenza per 50 nazioni, alcune delle quali non sono membri della Nato. Smith ha rivelato che si incontrano mensilmente e coinvolgono l'industria delle armi "cercando di determinare come possono inviare i segnali giusti all'industria per dare loro la certezza di cui hanno bisogno per riaprire le linee di produzione". Nel corso dell'ultimo incontro di novembre il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin ha annunciato un nuovo pacchetto di assistenza all'Ucraina che comprende 287 milioni di dollari da parte della Svezia, batterie di missili Hawk e missili dalla Spagna e 500 milioni di dollari in assistenza dal Canada.
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