Una foto satellitare, scattata a Mariupol dalla società di osservazione Maxar, è la prova dei veri piani della Russia in Ucraina: altro che ritirata, le truppe di Mosca contano di restare nei territori occupati ancora a lungo, respingere la controffensiva di Kiev e se possibile allargare di nuovo le aree della propria presenza.
Von der Leyen, il video sui morti ucraini tagliato da Zelensky: caso clamoroso
Giallo su un video pubblicato mercoledì scorso dalla presidente della commissione europea Ursula von der Leyen. S...Il Cremlino ha infatti deciso di consolidare la propria presenza militare a Mariupol costruendo una grande base militare "per il popolo", come pomposamente annunciato dalla propaganda. Mariupol è la città dell'est dell'Ucraina affacciata sul Mar Nero, drammatica protagonista dell'assedio durato mesi alle acciaierie Azovastal, battaglia campale tra russi, ceceni e ucraini del Battaglione Azov. E ora, dopo la fuga russa da Kherson, di fatto il baluardo difensivo per evitare un assalto ucraino alla penisola della Crimea.
Anche a Mosca, intanto, come sottolinea il Corriere della Sera si respira un'aria da "o la va o la spacca". A chi immagina prospettive di dialogo o negoziato considerato lo stallo militare in Ucraina, rispondono due voci molto famose della tv russa, autentico megafono di Vladimir Putin. La direttrice di RT Margarita Simonyan ha ricordato ai telespettatori: "Ce ne dobbiamo assolutamente infischiare di quello che pensano di là, in Occidente. E alle persone, compreso chi appartiene a circoli molto alti, che temono un processo alla Corte penale internazionale dell'Aia, rispondo che bisogna temere invece la sconfitta. Se ci riduciamo a fare concessioni, finirà alla sbarra anche il netturbino che spazza il lastricato dentro le mura del Cremlino".
Finlandia, prove di guerra al confine con la Russia: "Pericolo imminente"
Mega esercitazione in Finlandia con circa 8mila soldati dispiegati nell'est del Paese. Militari e mezzi pesanti come...Le fa eco la collega Olga Skabeyeva, conduttrice del più seguito talk show pomeridiano di Rossiya1. "Se il nostro Paese non riuscirà a vincere, allora ognuno di noi russi rischierà di finire all'Aia. Tutti saremo colpevoli. Per questo bisogna aumentare a più non posso le azioni di guerra, in modo tale da costringere l'Occidente a pregarci di firmare un armistizio o un accordo di pace". La linea dettata dal Cremlino è chiara: vietato parlare di resa, a Mariupol come a Mosca.