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Bielorussia, "terribile sospetto dietro la morte di Makei": guerra ribaltata

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La morte improvvisa del ministro degli Esteri della Bielorussia, Vladimir Makei ha generato un vero e proprio terremoto nelle cancellerie di tutto il mondo. Da tempo si vocifera che la Russia voglia coinvolgere nel conflitto con Kiev direttamente Minsk. Ma alcune resistenze da parte del governo guidato da Lukashenko avrebbero interrotto i piani dello Zar.

 

 

E così adesso, ditro la morte del ministro degli Esteri bielorusso si elaborano teorie su complotti e mosse alle spalle di Lukashenko. Makei è deceduto mentre si trovava a Erevan per i lavori della conferenza dell’Organizzazione del Trattato per la Sicurezza Collettiva, che raggruppa gli ex Paesi sovietici alleati alla Russia. Domani avrebbe dovuto incontrare il ministro degli esteri russo, Sergey Lavrov. Secondo le fonti di intelligence americane, dietro la morte del ministro potrebbe esserci il tentativo di Mosca di mandare un segnale a Lukashenko, una sorta di ricatto per convincerlo ad entrare in guerra.

 

 

L'ingresso di Minsk nel conflitto potrebbe essere decisivo con un allargamento del fronte che metterebbe in seria difficoltà l'Ucraina. E in questa direzione va letto il tweet di Anton Gerashechenko, noto consigliere del ministero dell’Interno ucraino, che evoca i "sospetti" di intossicazione e sottolinea che il ministro era uno dei pochi che poteva "resistere alle pressioni di Mosca". Insomma un giallo nel giallo che potrebbe stravolgere completamente la guerra. Ora la Bielorussia è diventata centrale nello scacchiere dello Zar. 

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