Vladimir Putin "lotta per la vita dopo Kherson"
La ritirata delle forze russe da Kherson ha rappresentato un duro colpo psicologico per il presidente Vladimir Putin, che ora "teme per la sua vita". Lo ha dichiarato al quotidiano britannico The Times Oleksiy Arestovich, uno tra i principali consiglieri militari del presidente dell'Ucraina Volodymyr Zelensky.
Secondo Arestovich, l'abbandono dell'unica capitale regionale conquistata dalla Russia dall'inizio del conflitto in Ucraina, lo scorso febbraio, ha gettato "nello sconforto e nella disperazione" i sostenitori della "linea dura" a Mosca, inclusi diversi conduttori televisivi. "Putin ha molta paura, perché non esiste perdono in Russia per uno zar che perde le guerre", ha dichiarato il consigliere ucraino. "Ora sta lottando per la sua vita. Se perderà la guerra, almeno nella mente dei russi, significherà la fine, e la sua fine come figura politica", ha aggiunto Arestovich.
A pesare sulle difficoltà militari in Ucraina, secondo l'intelligence britannica, è anche il fallimento della campagna dei droni: "Da settembre, la Russia ha verosimilmente lanciato contro l'Ucraina centinaia di veicoli aerei senza equipaggio (Uav) di fabbricazione iraniana. Si è trattato di un insieme di mezzi ad attacco unidirezionale", in pratica drone kamikaze, "e sistemi armati riutilizzabili più tradizionali", si legge nell'ultimo rapporto degli 007 di Sua Maestà. "La Russia ha ampiamente utilizzato queste armi contro obiettivi militari tattici e contro la rete elettrica ucraina", prosegue l'analisi divulgata dal ministero della Difesa di Londra. "Tuttavia, recentemente i comandanti russi volevano probabilmente che gli Uav di origine iraniana dessero la priorità alle strutture sanitarie e le colpissero con munizioni guidate se identificate". "La Russia ha probabilmente concepito la campagna con gli Uav per sopperire alla grave carenza di missili da crociera, ma l'approccio ha avuto un successo limitato", si legge ancora. "La maggior parte dei mezzi lanciati è stata neutralizzata. Nessun attacco di drone kamikaze è stato segnalato pubblicamente dal 17 novembre. La Russia ha probabilmente quasi esaurito le sue attuali scorte, ma cercherà verosimilmente di rifornirsi. Mosca può probabilmente procurarsi drone dall'estero più rapidamente di quanto possa fabbricare nuovi missili da crociera a livello nazionale".