Cavo Dragone, "vi dico come finisce la guerra": quello che pochi ammettono
Secondo l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, il capo di Stato maggiore della Difesa, (comandante operativo delle forze armate italiane), per mettere fine al conflitto tra Ucraina e Russia "occorre rilanciare un negoziato" al più presto. A suo dire, infatti, gli scontri militari tra esercito russo e ucraino sono arrivati ormai a una fase di stallo, per cui la soluzione del conflitto non può che passare dalla diplomazia.
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In un'intervista al Corriere della Sera ha espresso chiaramente il suo punto di vista, un po' forse controcorrente. "Secondo me non ci potrà essere una soluzione militare al conflitto perché la Russia non ha conseguito i suoi scopi strategici e perché l'Ucraina ha reagito con un forte senso di nazione. D'altra parte i territori presi dai russi non possono essere riconquistati. Ora ci sarà la pausa invernale, il freddo intensificherà la guerra di trincea con il riposizionamento dei due schieramenti. A primavera le ostilità ricominceranno in maniera più violenta, a meno che, come spero, la comunità internazionale riuscirà a catalizzare i suoi sforzi per una soluzione negoziale".
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Quando Cavo Dragone afferma che la Russia non ha conseguito i suoi scopi strategici e l'Ucraina non può sperare di riconquistare i territori invasi, ciò che probabilmente intende è questo: la Russia non si annetterà l'Ucraina, questa non riconquisterà i territori perduti, e per questo dovranno arrivare al negoziato. Nonostante gli enormi successi, dunque, la controffensiva ucraina sembra destinata a frenare, complice anche l'arrivo del freddo. Un punto di vista probabilmente un po' pessimista quello dell'ammiraglio, che non tiene molto conto della resistenza e della tenacia del popolo ucraino a difendere la propria terra.