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Kim Jong-un attacca? "80 jet già in volo", mondo col fiato sospeso

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Non solo l'Ucraina. Non solo Taiwan. Già, perché in Asia c'è anche un terzo fronte, quello coreano. E le bizze di Kim Jong-un, il dittatore comunista della Corea del Nord, rischiano di portare a un'escalation militare sulla penisola. Un'escalation che potrebbe poi avere ripercussioni a livello globale. Il punto è che negli ultimi minuti, Seul ha annunciato di aver fatto alzare in volo "80 caccia, tra cui gli F35As". Una decisione presa dopo aver registrato la "mobilitazione di circa 180 jet nordcoreani nello spazio aereo di Pyongyang". 

Insomma, Kim Jong-un - dopo i missili sparati verso il Giappone - continua a provocare, continua a mostrare i muscoli, in questo caso contro il nemico per definizione, ossia la Corea del Sud. 

Gli oltre 180 aerei da combattimento di Pyongyang hanno operato "in varie località", sia sul territorio a nord del confine con la Corea del Sud, sia sopra i mari, fa sapere sempre Seul. I caccia hanno volato anche nei pressi della Tactical Action Line, linea virtuale fissata da Seul in una zona tra i 20 e i 50 chilometri a nord del confine tra le due Coree, creata per darsi il tempo di reagire a eventuali provocazioni nordcoreane. 

La mossa nordcoreana giunge durante le esercitazioni aeree congiunte su larga scala tra Corea del Sud e Stati Uniti, che hanno irritato Pyongyang, e che ieri - giovedì 3 ottobre - sono state prolungate, dopo la raffica di missili lanciati dalla Corea del Nord. "L'esercito sud-coreano sta mantenendo una ferma posizione di prontezza per ulteriori provocazioni", si legge nella nota del Comando Congiunto sud-coreano, "monitorando da vicino gli sviluppi correlati dell'esercito nordcoreano nell'ambito di una stretta cooperazione con gli Stati Uniti".

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