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Vittorio Feltri: puzzoni inglesi, l'unica cosa che mi piace di voi

Vittorio Feltri
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La cosa che preferisco degli inglesi, oltre al calcio, sono i tessuti da cui si ricavano gli abiti, anche se quelli italiani non sono da meno. Poi devo aggiungere il Whisky che però è scozzese. Per il resto non ho nulla da invidiare ai britannici se non la resistenza ai fumi dell'alcol. Bevono talmente tanto da essere ubriachi anche quando, usciti dal bar, siedono in redazione e scrivono articoli degni di Luttazzi, quello del Fatto Quotidiano, poi pubblicati in prima pagina sull'Economist, trasformato spesso in un letamaio. Basta leggere ciò che esso ha pubblicato sull'Italia, un volgare insulto già commentato magistralmente dal nostro Renato Farina, ieri. Quindi sorvolo sull'incidente giornalistico occorso, peraltro di proprietà di una famiglia di nostri sventurati connazionali, e mi riferisco agli Agnelli, quelli che hanno distrutto perfino la Juventus.

Mi limito a dimostrare che i britannici non hanno nulla da insegnare a noi italiani, non solo a bere superalcolici, ma anche a tracannare acqua. La nostra è migliore della loro, senza contare il cibo che dalle loro parti fa letteralmente schifo mentre il nostro è sublime. Ma andiamo al sodo. Questi puzzoni di londinesi hanno impiegato quindici giorni per seppellire una regina che non faceva un tubo, quando i funerali da noi durano sì e no mezz' ora quand'anche il defunto sia un genio. Noi evidentemente non abbiamo tempo da perdere, mentre loro per una ultranovantenne bloccano il Paese per correre dietro al feretro. Semplicemente ridicolo, come sono ridicoli i mezzi di informazione che per oltre una settimana ci hanno ammorbato con i cortei funebri. La differenza tra l'Italia e l'Inghilterra non è solo di carattere funerario. Noi spesso abbiamo avuto dei governi del cacchio, mai però un nostro premier è stato a Palazzo Chigi soltanto 45 giorni, come è successo alla Truss. Non che ci manchino i cretini, per l'amor di Dio, cui affidare il timone della nazione, ma una comparsa fugace come Liz buona a nulla e capace di tutto non l'abbiamo mai avuta. Il primato di simile brevità lo lasciamo volentieri ai bulli del regno, che sparlano del nostro Stivale mentre loro si gingillano con zoccoli e soprattutto zoccole.

Quali bulli non sanno neppure che se non ci fossero stati i Romani a civilizzarli vivrebbero ancora appesi ai rami delle piante. Il famoso vallo fu costruito da un imperatore nostrano illuminato, quando i cittadini dell'Urbe mangiavano prendendo il cibo con le mani, ignorando le posate e non solo quelle. Erano dei selvaggi quando noi eravamo talmente evoluti da essere già froci. Lezioni di civiltà e di stile gli italiani non le prendono da nessuno, tantomeno da questa gente piena di spocchia e vuota nel cervello. Vero che adesso ha un re molto elegante, ma non basta Carlo terzo a cancellare secoli bui in sintonia col presente ridicolo. A noi il palazzo Reale ci fa lo stesso effetto di un piatto di broccoli. 

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