Scudo anti-missile contro Putin, la Germania spacca l'Europa

mercoledì 19 ottobre 2022
Scudo anti-missile contro Putin, la Germania spacca l'Europa
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Lo scudo anti missile voluto dalla Germania insiema ad altri 14 Stati spacca l'Europa. Il progetto, battezzato European Sky Shield Initiative (ESSI) e lanciato la scorsa settimana in margine alla riunione dei ministri della Difesa della Nato, ha fatto infuriare la Francia e l'Italia. In particolare, il governo francese che non vuole aderirvi in nome della "autonomia strategica europea".

L'accordo sullo "scudo missilistico europeo" fortemente voluto dalla Germania ha visto la luce a Bruxelles, a margine della riunione dei ministri della Difesa della Nato. La "lettera d’intenti" siglata nell'ambito dell’iniziativa Skyshield da 14 Paesi della Nato e dalla Finlandia, tuttavia, ha una connotazione particolare, a livello geografico e politico. I Paesi firmatari membri dell’Alleanza atlantica sono Belgio, Bulgaria, Estonia, Germania, Lettonia, Lituania, Norvegia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Slovacchia, Slovenia, Romania, Regno Unito e Ungheria. Si tratta di un’area geografica che coinvolge alcuni Paesi mitteleuropei, del cosiddetto fianco orientale - con qualche assenza notevole, come la Polonia -, oltre a baltici e nordici.

Risultano completamente assenti i Paesi membri dell’Alleanza atlantica del fronte sud dell’Europa, a cominciare dall’Italia, passando poi a Francia, Spagna e Grecia. Non sorprende, invece, l’assenza della Turchia, che ha varie questioni aperte - in particolare con gli Stati Uniti - relativamente alle forniture dei sistemi antimissile S-400 russi. L’accordo non ha chiaramente una funzione anti-atlantica, in primis per la presenza del Regno Unito e soprattutto perché i sistemi di difesa aerea per cui è stato concordato l'acquisto congiunto di sistemi rientrano nella categoria Patriot, di produzione statunitense, a cui si aggiungono gli Arrow 3 di fabbricazione israeliana, oltre agli Iris-T che la Germania ha iniziato a fornire nei giorni scorsi all’Ucraina.

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La Francia non solo si tiene fuori perché sostiene che bisogna fare "attenzione a rilanciare la corsa agli armamenti" ma anche per ragioni geopolitiche e industriali, riporta il Corrire della Sera. Ragioni peraltro condivise con l'Italia: Roma e Parigi, infatti, sviluppano insieme dal 2021 una nuova versione del sistema di difesa aerea terra-aria SAMP/T  conosciuto come Mamba, che ha una portata di 120 chilometri. Sul piano politico, Emmanuel Macron non condivide l'impostazione sottesa al progetto a guida tedesca, che punta a rafforzare il ruolo della difesa europea dentro e non in alternativa alla Nato, rinunciando di fatto all'"autonomia strategica" tanto cara all'Eliseo.