Nikolay Petrunin, mistero sulla morte dell'oligarca russo: cosa non torna

giovedì 13 ottobre 2022
Nikolay Petrunin, mistero sulla morte dell'oligarca russo: cosa non torna
1' di lettura

Nuovo mistero in Russia: è morto Nikolay Petrunin, 46enne deputato e imprenditore nel campo dell'energia, per motivazioni che ufficialmente dovrebbero essere collegate a complicazioni da Covid. Petrunin non era un cittadino qualunque. Basti pensare che era stato ribattezzato "bambino prodigio del gas" dopo aver accumulato non poche ricchezze. Nonostante le ragioni ufficiali dietro la sua morte, il mistero rimane.

Vladimir Putin? Lo zar si sente debole e vuole trattare: ecco come agire

Oggi Vladimir Putin incontrerà il presidente turco Re cep Erdogan, ma la notizia è che il dittatore russo ...

L'oligarca era anche vicepresidente della Commissione Energia della Duma, il parlamento russo. Non è il primo "oligarca dell'energia" ad essere scomparso in circostanze sospette negli ultimi mesi. Le autorità hanno precisato che non c'è niente di misterioso e che Petrunin è morto per complicazioni dovute al Covid, per cui era stato ricoverato nelle ultime settimane. Tuttavia, come sottolineato da Euro Weekly News, la notizia del ricovero non era mai stata diffusa.

Omnibus, prof Parsi-choc: "Nozze riparatrici dopo lo stupro?", chi è davvero Putin

Nuovo incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e l'omologo turco Recep Erdogan per discutere della fine della...

Petrunin - spiega Leggo - era imprenditore e politico e non solo. Era considerato anche molto vicino a Vladimir Putin. Il presidente russo lo aveva insignito, nel 2018, dell'Ordine di Merito per l'impegno nel sociale. Questo decesso sposta di nuovo l'attenzione sulle morti di diversi oligarchi russi. Non pochi da quando è iniziata la guerra in Ucraina. Secondo i dissidenti, dietro queste scomparse misteriose ci sarebbe il Fsb, ovvero l'organo dei servizi segreti russi.

Toni Capuozzo, "60 ordigni nucleari": Italia nel mirino di Putin

"Chi semina vento raccoglie escalation". E dall'esplosione del ponte di Kerch, non potevamo che aspettarci...