Putin, "gli Usa lo uccidono il giorno dopo": la rivelazione
In questi ultimi giorni si è tornato molto a parlare di bomba atomica. Soprattutto, alla luce degli ultimi sviluppi della guerra, dopo l'allarme che ha destato Joe Biden dicendo che "non ci troviamo di fronte alla minaccia di un Armageddon nucleare dai tempi di Kennedy e della crisi dei missili a Cuba". Molti gli analisti che si sono espressi al riguardo, e i più concordano nel sostenere che una mossa così azzardata come l'utilizzo dell'arma nucleare non solo costerebbe a Mosca l'isolamento totale, ma costerebbe la vita allo stesso Vladimir Putin. "Gli Stati Uniti lo ucciderebbero il giorno dopo", ha dichiarato John Bolton, l'ex consigliere per la sicurezza nazionale statunitense quando alla Casa Bianca abitava Donald Trump.
Biden e "l'Armageddon nucleare?": cosa c'è dietro, il dossier che preoccupa
Intervistato da LBC News, Bolton ha detto che l'attenzione dovrebbe essere concentrata sul dissuadere Putin dall'usare armi nucleari, piuttosto che su cosa fare per rappresaglia. Soprattutto perché non è da escludere la possibilità che Putin possa usare armi nucleari in caso le forze russe crollino in Ucraina, o nel caso Putin stesso si trovasse "in gravi difficoltà, politicamente, all'interno della Russia" Tuttavia, ha ribadito l'ex consigliere, "dobbiamo chiarire che se Putin dovesse ordinare l'uso di un'arma nucleare tattica, firmerebbe una nota di suicidio", perché "gli Stati Uniti lo ucciderebbero il giorno successivo all'attacco, nel caso fosse ritenuto responsabile". "Impossibile uccidere uno del suo calibro? Non sono d'accordo e penso che lui lo sappia. Puoi chiedere a Qasem Soleimani in Iran cosa succede quando decidiamo che qualcuno è una minaccia per gli Stati Uniti", ha aggiunto Bolton.
"Atto terroristico, matrice Usa": Putin-choc, accusa diretta agli Usa