Tagadà, Marco Minniti: "La mia sensazione è grave", la profezia sull'atomica
L'Apocalisse nucleare che l'ammiraglio americano James Stavradis ha profetizzato avvenire nel 2034 potrebbe invece essere già in corso oggi. Altri protagonisti e altri scenari ma medesima escalation e soprattutto la stessa illusione di poter controllare gli eventi e bloccare la catena di devastazione in qualsiasi momento.
Marco Minniti, esponente del Pd ed ex ministro degli Interni nel governo Gentiloni, ospite di Tagadà su La7 cita proprio 2034, bestseller di fantapolitica firmato nel 2021 a quattro mani da Elliot Ackerman e, appunto, Stavradis, già comandante supremo delle Forze Nato e del Comando Usa in Europa. Nel romanzo fantapolitico si descrive con raggelante precisione la dinamica della Terza guerra mondiale che vedrà contrapposti tra appena 12 anni tra Stati Uniti e Cina, alleata con l'Iran proprio in funzione anti-americana.
Basta un "incidente diplomatico" nel Pacifico meridionale per provocare il primo attacco nucleare contro San Diego, polverizzata. A quel punto, ricorda Minniti, nulla è più controllabile. La fantasia di Stavradis e Ackerman, sia pure costruita su solidissimi, verosimili e quindi ancora più inquietanti report di servizi segreti analisti militari, sembra essere stata anticipata dalle mosse di Vladimir Putin da febbraio a oggi.
"In Ucraina come nel libro 2034": Apocalisse nucleare, guarda il video di Minniti a Tagadà
"La mia sensazione è grave, quello che è avvenuto ieri è più grave del 24 febbraio, abbiamo avuto un ulteriore slittamento verso la guerra totale. Tutto può essere colpito. Nel momento in cui succede un fatto grave come l'attacco al ponte di Kerch in Crimea e che ci possa essere una risposta contro infrastrutture critiche in Ucraina in una guerra ci sta. Non ci sta assolutamente che si colpiscano parchi giochi per bambini o asili nido. Quello è lo slittamento verso la terra bruciata. L'abbiamo già visto in Siria e non casualmente il generale al comando in Siria è stato appena nominato in Ucraina. Se l'idea di Aleppo si trasferisce in Europa, c'è uno slittamento che bisogna assolutamente fermare. Il fatto che si sia organizzato un G7 d'urgenza alla presenza di Zelensky mi pare significativo".