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Re Carlo, "chi rema contro l'incoronazione": bomba atomica sul sovrano

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Ora c'è anche la data: l'incoronazione di Re Carlo dovrebbe tenersi il prossimo 2 0 3 giugno all'abbazia di Westminster, a Londra. Un'incoronazione "da discount", così come la hanno definita velenosamente alcuni tabloid del Regno Unito. Il punto è che in tempo di ristrettezze, il sovrano-ambientalista, non vuole concedere nulla al lusso e allo sfarzo.

 

La cerimonia sarà infatti low-profile: Re Carlo vuole trasmettere la sua idea di monarchia light, desidera insomma una cerimonia molto stringata. Durerà un'ora e gli invitati saranno solo 2mila, rispetto agli oltre 8mila dell'incoronazione della Regina Elisabetta. E ancora, i membri della Camera dei Lord non indosseranno la veste cerimoniale, ma probabilmente un morning suit, l’abito da giorno che viene chiamato anche tight. E anche il re non cambierà abito più volte come aveva fatto la Regina Elisabetta II. Tagliate anche le parti considerate ormai fuori dal tempo, quali la presentazione al re di lingotti d'oro e la Court of Claims, durante la quale si stabiliva quale lord avesse diritto ad avere un ruolo nel cerimoniale.

 

E proprio per queste scelte contrarie alla tradizione, c'è chi rema contro l'incoronazione di Re Carlo. In particolare, molti storici si sono scatenati contro il sovrano e le sue scelte. Già, per loro sarebbe infatti un'opportunità sprecata per mostrare a livello mondiale la Gran Bretagna, attirando anche un numero considerevole di turisti.

Si prenda per esempio quanto affermato da Andrew Roberts: "Potrebbe essere una celebrazione di cui avremo davvero bisogno dopo aver passato un inverno difficile. L’incoronazione è un evento raro e queste cose vanno fatte per bene". E Roberts non è il solo ad aver fatto sentire la sua voce, assai critica, circa le modalità con cui l'incoronazione si svolgerà.

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