Mariupol, Putin verso la disfatta: cosa sta accadendo nella città-martire
La guerra in Ucraina si sta dimostrando una disfatta per l'esercito di Vladimir Putin. E non sarebbe un caso che in questi giorni dalla Russia viene agitato lo spauracchio dell'arma nucleare. Il motivo è chiaro: circa 30.000 soldati russi rischiano di rimanere circondati nell'enclave di Kherson. Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera le forze del Cremlino si starebbero ritirando, mentre i soldati di Volodymyr Zelensky continuerebbero ad avanzare lungo il Dnipro.
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Ma non è tutto, perché proprio la celere avanzata permetterebbe agli ucraini di colpire, con i lanciamissili Himars, la base aerea di Chaplynka. Un vero colpo basso per lo zar, visto che la base fin dai primi di aprile concedeva ai caccia russi di coprire il fronte meridionale. Non va meglio nel Donbass. Dopo la riconquista di Izyum e Lyman, Kiev prosegue la liberazione di nuove aree. Prossimo obiettivo? Mariupol. Se la nuova direttiva d'attacco ucraina dovesse riuscire nell'intento, le zone russe verrebbero dimezzate.
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In sostanza, Putin rischia la débâcle. E l'ottimismo ucraino non manca: "Il grosso dei nostri arsenali è ancora quello dell'Urss, molto simile a ciò che usano adesso i russi - spiegano due specialisti dell'intelligence di Kiev con il compito di individuare gli obbiettivi per le artiglieri -. Però la differenza più importante sta nella motivazione: noi siamo più forti perché difendiamo il nostro Paese, molti di loro invece non hanno alcuna idea di cosa stiano a fare qui, per lo più vorrebbero gettare i fucili e tornarsene a casa. I russi sono come pugili intontiti, possono solo finire a kappaò".