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Russia, rifiuta di arruolarsi e spara al comandante: sfida totale a Putin

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Alla difficile situazione sul campo si aggiunge la mobilitazione parziale annunciata da Vladimir Putin. Bastano queste due condizioni per scatenare panico e rabbia in Russia. L'ultima notizia è quella di un uomo che ha sparato al comandante militare locale. Il ragazzo, che si sarebbe rifiutato di combattere in Ucraina, ha gravemente ferito il commissario militare all'interno di un centro reclutamento siberiano. 

 

 

"Alexander Yeliseyev è in terapia intensiva, in condizioni molto gravi - fa sapere il governatore della regione di Irkutsk, Igor Kobzev -. L'uomo che ha sparato è stato arrestato. Sarà punito obbligatoriamente". Preoccupazioni per le conseguenze della mobilitazione erano state espresse anche dai due legislatori più anziani della Russia. Valentina Matviyenko, presidente del Senato russo, ha affermato di essere a conoscenza di segnalazioni di uomini che dovrebbero essere non richiamabili per la leva.

 

 

"Tali eccessi - ha commentato secondo quanto riportato dal Guardian - sono assolutamente inaccettabili. E ritengo assolutamente giusto che stiano scatenando una forte reazione nella società". E ancora, l'invito rivolto direttamente allo zar: "Assicurarsi che l'attuazione della mobilitazione parziale avvenga nel pieno e assoluto rispetto dei criteri delineati. Senza un solo errore". Come lei anche il fedelissimo, nonché presidente della Duma, Vyacheslav Volodin: "Si stanno ricevendo reclami. Se viene commesso un errore, è necessario correggerlo. Le autorità di ogni livello dovrebbero comprendere le proprie responsabilità". E gli effetti sono sotto gli occhi di tutti: oltre alle reazioni dei militari, negli ultimi giorni si sono registrate fughe di massa dal Paese. Il timore, appunto, è quello di essere reclutati.

 

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