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Vladimir Putin, generale Li Gobbi: "Zittiti i capi militari. E ora..."
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“Questi 300.000 saranno solo il primo passo”: il generale Antonio Li Gobbi, che ha partecipato a missioni Onu in Siria e Israele, ha spiegato che la mobilitazione parziale annunciata da Putin in un videomessaggio alla nazione è solo l’inizio di una guerra che durerà ancora a lungo. Intervistato dal Messaggero, Li Gobbi – che è stato anche direttore delle operazioni presso lo Stato Maggiore Internazionale della Nato a Bruxelles – ha fatto il punto della situazione.
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Secondo il generale, lo zar sarebbe stato costretto a questa mossa per via delle difficoltà sul campo. I vertici russi avrebbero sottostimato la portata della risposta ucraina e quindi anche la quantità di uomini mandati sul campo. “Non sappiamo di chi sia la colpa: se siano stati i vertici militari che abbiano sottostimato l’esigenza o che per compiacere il Cremlino non ne abbiano evidenziato le difficoltà, o, se come spesso accaduto nella storia, il leader politico abbia zittito i capi militari, convinto di essere solo lui il ‘grande stratega’ - ha continuato Li Gobbi -. Mussolini, Hitler e Stalin ci hanno fornito più di un esempio in tal senso durante il secondo conflitto mondiale”.
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Il discorso di Putin, inoltre, per la prima volta fa sentire coinvolti nella guerra anche i cittadini russi: “Una cosa su cui il Cremlino era sempre stato riluttante”. Facendo riferimento alla reazione del popolo russo, poi, Li Gobbi ha spiegato: “Sicuramente la mobilitazione in sé stessa con i suoi riflessi non solo sui singoli ma anche sulle loro famiglie e sul mondo del lavoro, da cui vengono sottratti i richiamati, non giova alla credibilità del Cremlino”. Putin, però, non dovrebbe avere problemi: “In merito ai rischi per la popolarità di Putin, non sarei troppo ottimista. Le colpe verranno attribuite alla burocrazia militare, lo zar farà cadere un paio di teste e la gente gli crederà”. Infine sulle minacce nucleari: “Sono concretizzabili, certamente. La Russia dispone di un variegato arsenale non solo nucleare, ma anche chimico e biologico”.
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