Cremlino, 7 navi da guerra si muovono dalla Sicilia: Putin, azzardo finale
Cosa c'entra il mar Mediterraneo con la guerra in Ucraina? Si tratta di uno dei fronti del conflitto ancora in corso. Basti pensare ai sottomarini che si muoverebbero sotto le sue acque. Senza dimenticare gli incrociatori della marina russa che - come riporta il Messaggero - eseguono azioni di pattugliamento, talvolta spingendosi anche fino alle coste italiane. Tanto che non molto tempo fa il ministro della Difesa Lorenzo Guerini definì la presenza russa nel Mediterraneo come "una minaccia".
"La guerra in Ucraina è un acceleratore di dinamiche già in atto nel Mediterraneo", ha detto il ministro Guerini. La presenza delle navi di Mosca, insomma, non è una novità portata dal conflitto ucraino. Già dal 2013 - come ricorda il quotidiano romano - dopo la guerra in Siria Putin aveva riattivato il quinto squadrone operativo nel porto siriano di Tartus. Si tratta, tra l'altro, dell'unica base navale russa del Mediterraneo. L'inizio della guerra in Ucraina non ha fatto altro che rinsaldare la presenza russa, tant'è che quella base poi è stata rinforzata con l'arrivo di altri mezzi.
Ad oggi nelle acque del Mediterraneo ci sarebbero almeno 7 mezzi di guerra russi: "L'incrociatore missilistico di classe slava Varyag (ammiraglia della flotta del Pacifico) e la grande nave antisommergibile Admiral Tributs, un cacciatorpediniere missilistico guidato. Ci sono poi due fregate missilistiche la Ammiraglio Grigorovich e la Admiral Kasatonov. A questi si aggiungono una corvetta missilistica guidata, la Orekhovo Zuevo e ben due sottomarini dotati di missili (Novorossiysk e Krasnodar)", si legge sul Messaggero. Il mar Mediterrano rappresenta un punto strategico per Putin, perché rappresenta l'unica via di accesso al Mar Nero e al Mar d'Azov, che bagna i territori ucraini controllati da Mosca. Inoltre, la presenza in quelle acque è importante anche per ragioni di difesa in funzione anti-Nato.