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Carlo, "pietra negata": il dramma, perché l'incoronazione a Re può saltare

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Re Carlo ha tenuto il primo discorso nel parlamento di Westminster. Un atto politico dovuto, con il nuovo sovrano che ha dichiarato che “il Parlamento è lo strumento vivente e il respiro della nostra democrazia”. Inoltre parlando della regina Elisabetta ha ricordato che ha offerto “un esempio di servizio disinteressato che io, con l’aiuto di Dio e dei vostri consigli, sono risoluto a seguire fedelmente”.

 

 

Nel frattempo, però, nel Regno Unito gira voce che possano esserci dei problemi per la cerimonia di incoronazione di Carlo. La tradizione e il protocollo vogliono che il tutto avvenga alla presenza della Pietra di Scone, il “gioiello” più sacro della Scozia. Non è però sicuro che venga concessa per l’occasione, ma bisogna partire dalle origini per capire il perché. Denominata anche Pietra del Destino o Pietra dell’Incoronazione, si tratta di un simbolo molto importante che originariamente era custodito nel castello di Edimburgo. Dopo essere stata utilizzata per secoli durante l’incoronazione dei re scozzesi, Edoardo I decise di sequestrarla nel 1296.

 

 

Gli inglesi l’hanno restituita soltanto nel 1996, ma con la promessa di poterla utilizzare per l’incoronazione dei suoi sovrani. Il problema non si era mai posto, ma dopo 26 anni potrebbe presentarsi: non è escluso che la Scozia si opponga al prestito della pietra, considerando l’indignazione del popolo dopo la Brexit e soprattutto le voci secondo cui potrebbe essere organizzato un referendum per l’indipendenza.

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