Alessandro Gassman e la Regina, ricoperto di insulti vip: "Mezza calza"
"È morta oggi una anziana signora che mi stava simpatica, ha fatto una vita bellissima e piena di responsabilità, vivendo in castelli e spostandosi a volte in carrozza. Mi dispiace per la sua morte, come mi dispiace per la morte di chiunque": così Alessandro Gassman ha commentato la morte della regina Elisabetta giovedì 8 settembre. Le sue parole hanno fatto discutere parecchio sui social. Il giornalista Giancarlo Dotto su Dagospia ha scritto: "Il figlio più adulto di Vittorio Gassman ha fatto strike, tanti obiettivi centrati con un colpo solo: distinguersi da caimano nella gazzarra opaca dei coccodrilli, spazzare via ogni dubbio residuo sull’eventuale perditempo che ancora s’interroga su quanto sia complicato essere figli di padri totemici, di che immane fatica sia guadagnarsi una briciola di fama all’ombra dei giganti, in questo caso giocando a fare l’iconoclasta di mezza calza".
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Ma non è tutto. Perché Dotto poi ha continuato: "Ha, infine, con questo estro asinino voluto rievocare il concetto che la regina è nuda, sbaraccando con la levità di un quadrumane il fragile castello simbolico su cui si regge non solo un regno più o meno unito ma tutta l’umanità disunita del pianeta, pisciando su una Corona che l’anziana signora indossava con eleganza rara pur essendo un fardello di quasi un chilo e mezzo, e non importa che fossero perle e non spine, a raccattare esplicite o occulte invocazioni, dei miscredenti in prima linea".
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Secondo il giornalista, Gassman avrebbe dovuto fare più attenzione alle cose dette e fatte da Sua Maestà: "Alessandro, così si chiama, avesse mai ascoltato i quattro minuti del discorso della Regina alla nazione mondo di due anni fa in occasione della pandemia, sarebbe forse annegato anche lui nel pastello celeste del suo abito, nei suoni ipnotici della sua parola e nel raggio non meno ipnotico della sua spilla di rubini. Tutti suoi sudditi per quattro minuti. Felici di esserlo".
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