Gorbaciov, la visita al Cav ad Arcore: ecco le parole che hanno sconvolto tutti
Oggi ci saranno i funerali quasi di Stato di Gorbaciov e su di lui sono stati scritti fiumi di parole. E, a proposito dell'ultimo presidente dell'Urss scomparso a 91 anni, c'è un piccolo episodio che nessuno ha raccontato e che riguarda proprio l'Italia: molto probabilmente, Gorby è stato il primo statista straniero ad apprendere la notizia che Berlusconi sarebbe entrato in politica. Posso confermarlo senza tema di smentite perché ero presente a quell'annuncio fatto da Silvio al signore della perestrojka. L'episodio risale al 18 settembre 1993 quando, assieme alla moglie Raissa, Mikhail andò a visitare il Cavaliere nella sua villa di Arcore.
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Un'occasione, giornalisticamente parlando, da non perdere ed Indro Montanelli, che era allora il mio direttore al Giornale, mi spedì a villa San Martino per un botta e risposta con Gorbaciov. Ma quell'intervista non decollò mai perché, dopo un pranzo per pochi intimi, Berlusconi volle che Gorby visitasse il mausoleo appena costruito nel parco dallo scultore Pietro Cascella per ospitare le tombe dei parenti e degli amici più stretti del padrone di casa. Sentendo aria di "scoop", nel piccolo corteo che si era formato con destinazione mausoleo, mi ero piazzato subito dietro il Cavaliere e l'ormai ex leader sovietico e mi andò molto bene perché, ad un certo punto, Silvio fece il grande annuncio. Nonostante i ripetuti inviti al silenzio di Gianni Letta che, al suo fianco, lo strattonava per la giacca, rivelò di aver deciso di scendere in campo. Tutti, Gorbaciov "in primis", restammo senza parole.
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Ma, per il sottoscritto, quell'annuncio si rivelò, allora, un "boomerang" perché, tra un commento e l'altro, slittarono ulteriormente i tempi dell'intervista a Gorbaciov, che poi saltò: avrebbe parlato solo con l'inviato di una tv. E così quella giornata campale finì col sottoscritto che se ne andò via dalla villa di Arcore piuttosto arrabbiato e con quel grande personaggio che era anche premio Nobel per la pace (cosa ne pensa, a questo proposito Vladimir Putin?) pronto a corrermi dietro ma io non mi voltai- per dire che mi avrebbe rilasciato l'intervista in un'altra occasione. Quell'occasione, in effetti, non capitò mai più anche se, anni dopo, incontrai di nuovo Gorbaciov, tornato in Italia andando in visita alla diga di Ridracoli sull'Appennino tosco-romagnolo. Montanelli non accolse bene la notizia della mancata intervista a Gorby così come l'annuncio fatto in quell'occasione dal suo editore Berlusconi: lasciò il Giornale poco tempo dopo e, alla direzione, arrivò Vittorio Feltri che riuscì a rilanciarlo. Personalmente, conservo comunque un buon ricordo di Gorbaciov: quale statista corre dietro un giornalista chiedendogli anche scusa per non aver mantenuto l'impegno?
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