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Xi Jinping, "Cina al collasso": tsunami finanziario in arrivo

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Il mercato immobiliare cinese è al collasso. Il mattone, che fino a pochi anni fa era "la droga" per spingere l'economia, è entrato in una crisi cronica devastante con il rischio di proteste pubbliche che potrebbero mettere in difficoltà il Partito che si avvicina alla data del Congresso del 16 ottobre per confermare Xi Jiping per un terzo mandato. I numeri snocciolati dall'inviato di Repubblica a Tianjin, Gianluca Modolo, sono sconcertanti. Country Garden, il più grande colosso del real estate cinese, ha appena registrato un calo del 96% degli utili del primo semestre. Evergrande, l'altro gigante dell'immobiliare, è gravato da un debito di oltre 300 miliardi di dollari tanto che i fondi stranieri che hanno investito nelle obbligazioni di Evergrande, si legge sul Financial Times, "hanno elaborato un proprio piano di ristrutturazione del debito e chiesto che il suo presidente Hui Ka Yan ripaghi le passività con il proprio patrimonio" con un quadro di ristrutturazione dei 20 miliardi di dollari di debiti offshore. Ma da Kaisa a Shimao la lista delle aziende che nella prima metà del 2022 sono andate in default su bond esteri è lunga. Sugli oltre 200 miliardi di rimborsi obbligazionari in sospeso gli investitori hanno stimato quasi 130 miliardi di perdite.

 

 

I motivi della crisi immobiliare, puntualizza Gianluca Modolo, vanno da ricercarsi nell'offerta superiore alla domanda, con vendite giù del 40%; l'urbanizzazione a tempo di record degli ultimi 20 anni, che ha fatto nascere quartieri fantasma, con appartamenti invenduti o - peggio - non finiti per la crisi di liquidità dei costruttori privati. Infine, la stretta all'accesso facile ai crediti, decisa per regolare una bolla cresciuta selvaggiamente. Così ora molte famiglie si ritrovano con un inutile contratto in mano e non pagano i mutui per appartamenti incompiuti. In più di cento città, centinaia di migliaia di persone si stanno rifiutando di pagare: una "rivolta dei mutui" che graverà ulteriormente sulle banche cinesi. La rivolta a Pechino è dietro l'angolo.

 

 

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