Joe Biden, democratici in tilt. Il sondaggio che asfalta il presidente
Elezioni di Midterm, Biden inizia il tour elettorale per tirare la volata ai suoi ma i candidati Dem gli voltano le spalle. Il presidente Usa è così impopolare, così mal visto dalla maggior parte degli elettori, anche di sinistra, in affanno tra inflazione e crisi, che molti candidati preferirebbero dirgli di starsene comodamente a Washington. Ma come farglielo capire senza che vengano accusati dal partito di lesa maestà? Raggiunto dal Washington Post, che certo non si può dire quotidiano di simpatie avverse ai Dem, alla precisa domanda in proposito l'ex astronauta e senatore Mark Kelly, in lizza in Arizona, non è proprio riuscito a dire «sì, voglio che il presidente mi dia una mano»: «Beh, voglio dire, chiunque venga in Arizona è il benvenuto» ha risposto titubante, «e gli mostrerei lo Stato e i problemi che abbiamo... quindi sì... voglio dire, non importa chi sia». Ma è Joe Biden, il presidente americano in quota ai democratici, non uno qualunque, eppure...
Eppure Sleepy Joe, nonostante secondo un recente sondaggio il 74% degli americani crede stia andando nella direzione sbagliata, ci crede davvero. E ha preparato il "tour salva Midterm" con particolare impegno. Ci sono nuovi piani per affrontare la crisi climatica da illustrare, quello per ridurre deficit e inflazione. Perfino una legge che abbassa i prezzi dei farmaci da prescrizione. «Molte di queste cose, i Democratici hanno cercato di realizzarle per molto tempo», ha affermato Cedric L. Richmond, un alto funzionario del Comitato Nazionale Democratico ed ex consigliere della Casa Bianca: «Chi non vorrebbe che la persona che è stata finalmente in grado di farlo venisse a fare una campagna per loro?». Pochi a quanto pare.
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KAMALA PURE PEGGIO - Secondo infatti il sondaggio del Washington Post i 60 candidati che gareggiano nelle gare chiave «o non gli chiedono di venire, o lo evitano attivamente quando lo fa». E alla domanda se nel caso preferissero che fosse la vice Kamala Harris a tirargli la volata sono occhi alzati al cielo o risate. «Non abbiamo chiesto al presidente Biden o al vicepresidente Harris di fare una campagna in Ohio e non abbiamo intenzione di farlo», ha detto un portavoce del rappresentante Tim Ryan candidato nello Stato chiave dell'Ohio. Per Richmond si tratta di semplicemente di candidati "riluttanti" o di "politici negligenti", per non dire di peggio. Jennifer Holdsworth, altra stratega democratica di fama, parla di «errore colossale». «Questa è stata un'amministrazione monumentalmente consequenziale. Gli elettori non si preoccupano della politica del momento, si preoccupano dei risultati e questa amministrazione ha prodotto risultati». «Se avessimo un dollaro per ogni volta che qualcuno ha sottovalutato o escluso Joe Biden, potremmo ripagare il debito nazionale», ha aggiunto ancora Richmond.
Il problema però è che sono proprio i dati reali a mancare, il resto sono sogni elettorali. Secondo Moody' s Analytics, ad esempio, le famiglie americane spendono quasi 493 dollari in più ogni mese per acquistare gli stessi articoli di un anno fa, mentre Feeding America riferisce che le persone che si rivolgono all'associazione sono aumentate del 10% rispetto a un anno fa.
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IMPOPOLARE - Meno del 40% degli americani approva l'operato del presidente, mentre il 56% disapprova la sua gestione dell'economia. La totalità dei candidati democratici in corsa per le elezioni di metà mandato, anche quelli dati per perdenti, vantano delle percentuali migliori, perché mai dovrebbero intossicare la loro campagna con l'invadente presenza del presidente? Lo stesso Washington Post è stato costretto a sottolineare che tutto l'entusiasmo trasmesso dalla Casa Bianca per la campagna elettorale non trova corrispondenza a livello locale, «non si nota ancora». E anche i candidati che comunque accettano la presenza del presidente nella loro campagna non lo fanno mai con estremo entusiasmo: «Se vuole venire in Wisconsin che venga», ha detto ad esempio Mandela Barnes, altro candidato di uno Stato chiave. «Siamo qui per parlare di una visione, ricostruire la classe media e se vuole unirsi a noi nel portare quella visione in tutto lo Stato, è più che benvenuto a farlo».