Dmitrij Suslov, la profezia del consigliere di Putin: "Cosa accadrà a gennaio"
Le elezioni italiane influenzeranno la guerra in Ucraina: ne è convinto il consigliere di politica estera del Cremlino Dmitrij Suslov, che dirige il Centro di studi europei e internazionali presso la Scuola superiore di Economia, uno dei più importanti istituti in Russia. "Stando ai sondaggi il centrodestra guidato da Fratelli d’Italia dovrebbe vincere le elezioni e probabilmente il nuovo governo aggiusterà l’approccio alla guerra e ai rapporti con Mosca - ha spiegato l'esperto al Corriere della Sera -. E questo potrebbe fare da laboratorio per altri Paesi dell’Ue, anche in conseguenza dell’aggravamento della crisi sociale ed economica in Europa".
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Secondo lui, però, avranno un peso anche le elezioni di midterm negli Usa: "I repubblicani appaiono in testa, c’è una probabilità crescente che la posizione dell’Occidente collettivo cambierà sia sull’appoggio militare che sulle sanzioni. Potrebbe accadere all’inizio del prossimo anno, in gennaio o febbraio". A quel punto - a suo dire - si esaurirà la spinta dell’Occidente, mentre "la Russia avrà preso il controllo di tutti i rimanenti territori del Donbass". Per ora, comunque, non ci sarebbero segni di tregua: "Il conflitto è diventato una guerra di logoramento. Ma nessuno dei contendenti è ancora sfinito e quando parlo dei contendenti includo l’Occidente collettivo, che fornisce armi e aiuti all’Ucraina".
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In ogni caso, Suslov assicura che "l’opinione prevalente in Russia è che saranno Kiev e i suoi alleati occidentali a entrare per primi in una fase di esaustione. La Russia può permettersi di continuare questo tipo di conflitto e non ci sono segnali di stanchezza. È la ragione per cui la guerra è condotta deliberatamente in modo limitato e a bassa intensità, non c’è aumento delle truppe impiegate o nella scala delle operazioni militari". Diversa la situazione occidentale, secondo il consigliere di Putin: "È molto improbabile che ci saranno nuove e più severe sanzioni contro la Russia, semplicemente perché i Paesi occidentali non possono permetterselo". E ancora: "In Europa nessun Paese ha più sistemi d’arma da inviare all’Ucraina, quelle promesse dalla Germania non sono ancora state prodotte, la crisi energetica incombe".
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