Rampini su Taiwan: "Senza nemmeno fare la guerra", Xi Jinping si divora gli Usa?
Federico Rampini ha analizzato quanto sta accadendo a Taiwan, con la visita di Nancy Pelosi che ha alimentato ulteriormente la tensione internazionale, con tanto di minacce militari da parte della Cina. Secondo l’esperto del Corriere della Sera, Xi Jinping sta lanciando diversi messaggi innanzitutto a Taiwan e agli Stati Uniti - che potrebbero non essere nelle condizioni di rispettare la promessa di difesa dell’isola in caso di attacco - ma anche agli altri paesi asiatici che sono filo-occidentali.
"Oltrepassata la linea mediana". La frase che gela il mondo, Taiwan pronta alla guerra
Il primo messaggio è che Taiwan “è già alla mercé di un blocco aereo-navale cinese, che include un embargo commerciale. Questo significa - ha spiegato Rampini - che la Repubblica Popolare può risparmiarsi un’invasione militare vera e propria, in quanto è già in grado di ottenere gli stessi risultati con altri mezzi. La natura delle operazioni militari in corso equivale alla prova generale per un isolamento di Taiwan, un cordone sanitario che blocca o rallenta molte delle sue rotte navali con l’esterno e interferisce con il suo traffico aereo”. Il secondo messaggio riguarda sempre l’invasione, che potrebbe non essere necessariamente “classica”, dato che il regime comunista “può ottenere lo stesso risultato con l’accerchiamento navale, aereo, missilistico, e tutte le azioni offensive dispiegate in queste ore. In questo senso, appunto, l’invasione di Taiwan è già in atto”.
"I missili sono finiti qui": altissima tensione Cina-Giappone, cosa sta succedendo
Il terzo messaggio è inerente alle manovre militari in corso, che Rampini definisce “un test su vasta scala di tattiche e arsenali che potrebbero essere usati per un’invasione classica, con occupazione territoriale. Il tipo di armamenti usati, per esempio i missili, sono in grado di colpire perfino le basi militari americane di Okinawa, Corea del Sud, altre basi in Giappone, oltre alle forze di paesi alleati dell’America come le Filippine. Questa è dunque una risposta molto concreta e visibile all’annuncio di Joe Biden sull’intervento militare degli Usa che scatterebbe a difesa di Taiwan in caso di attacco”.