Taiwan, Lucio Caracciolo: "Come si arriverà alla guerra tra Cina e Usa"
"Cina e Stati Uniti sono su un piano inclinato che porta alla guerra": un equilibrio sul punto di rompersi e andare in mille pezzi rischia di mettere in serio pericolo la sicurezza mondiale. A parlarne è l'esperto e direttore della rivista Limes Lucio Caracciolo su La Stampa. Sarebbe solo questione di tempo e modi. Il caos, insomma, è inevitabile. "L'unica via per impedirla è che entrambi riconoscano il pericolo e accettino di regolare per via negoziale le loro dispute", continua l'esperto di geopolitica.
La scintilla che rischia di mandare tutto a fuoco è la visita della speaker della Camera Nancy Pelosi a Taiwan, un territorio che la Cina rivendica come suo. Prima di questa importante visita, "Washington offriva a Taipei vaghe garanzie contro un'eventuale aggressione dei 'rossi'": sottolinea Caracciolo. L'atterraggio della Pelosi a Taiwan ha infastidito Pechino al punto tale che prima i jet cinesi hanno circondato l'isola e poi un blocco aeronavale provvisorio è stata allestito lungo le coste. Il tutto corredato dalla minaccia di sanzioni commerciali senza precedenti. Xi Jinping inoltre definisce "operazioni militari mirate" le manovre di accerchiamento di Taiwan, che dovrebbero durare dal 4 al 7 agosto. Il paragone con l'Ucraina viene praticamente spontaneo.
E invece che ruolo hanno gli Usa? "Obiettivo inespresso ma condiviso dagli strateghi americani - scrive Caracciolo - è la fine del regime comunista e la nascita di diverse Cine più o meno indipendenti. Così scongiurando la minaccia del "sorpasso" della Cina sull'America". In ogni caso, "l'America non vuole la guerra, né oggi né domani. Spera che dopodomani la questione cinese si risolva da sola, per suicidio del regime comunista, in perfetto stile sovietico. Ma è pronta a combattere oggi, domani o dopodomani se Pechino attaccasse Taiwan".