Joe Biden, "non lo siamo": l'ultima frase sconcertante. Gli Usa si interrogano
"Non siamo in crisi": Joe Biden ha commentato così la contrazione dello 0,9% del Pil nel secondo trimestre. Nulla di nuovo, visto che anche il primo trimestre è andato piuttosto male negli Usa. Il dato però ha deluso fortemente le attese. C'era chi sperava addirittura in un rialzo dello 0,5%. In genere si parla di recessione quando due trimestri consecutivi segnano un calo del Pil, ma molti economisti - così come l'amministrazione del presidente Biden - la vedono diversamente. Secondo loro, infatti, l'economia statunitense non sarebbe in recessione, soprattutto se si prendono in considerazione altri indicatori più favorevoli come quelli sul mercato del lavoro.
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Secondo il capo della Casa Bianca, la contrazione è normale perché c'è stato un "rallentamento dell'economia" dovuto agli aumenti dei tassi per stemperare il rialzo dell'inflazione. Forse, però, questa visione è influenzata anche dai timori per le elezioni di medio termine in programma l'8 novembre. "Dopo la storica crescita economica dello scorso anno e il recupero di tutti i posti di lavoro del settore privato persi durante la crisi pandemica non sorprende che l'economia stia rallentando mentre la Federal Reserve agisce per ridurre l'inflazione", ha spiegato Biden.
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Per il presidente, insomma, non ci sarebbe nulla di cui preoccuparsi: "Siamo sulla strada giusta". Infine ha ribadito: "Il nostro piano è focalizzato sulla riduzione dell'inflazione". A condividere il suo pensiero anche il presidente della Fed Jerome Powell, il quale ha negato che gli Stati Uniti siano in recessione.
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