Gas, picco dei flussi verso l'Italia subito dopo la caduta di Draghi: il "gioco" di Putin?
Cade il governo Draghi e oggi 21 luglio la Russia aumenta le forniture di gas. Solo una coincidenza? Se lo chiede il giornalista Jacopo Iacoboni che in un post pubblicato sul suo profilo Twitter osserva: "Tornano ad aumentare le forniture di gas di Gazprom all'Italia, +71% rispetto al giorno precedente (da 21 a 36 milioni di metri cubi). Putin sta giocando al gatto col topo con la politica italiana".
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In sostanza, l'aumento dei flussi dalla Russia sarebbe un segnale che lo zar lancia al nostro Paese: con una politica meno ostile al Cremlino questi sarebbero i risultati. Del resto una maggiore fornitura di gas non si può spiegare solo con la riapertura del gasdotto Nord Stream 1 che trasporta il gas dalla Russia alla Germania e che oggi ha ripreso a funzionare. "Il colosso energetico russo Gazprom ha comunicato per la giornata di oggi la consegna di volumi di Gas pari a circa 36 milioni di metri cubi, a fronte di consegne giornaliere pari a circa 21 milioni di metri cubi effettuate nei giorni scorsi", conferma l'Eni.
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L'Italia però non riceve gas da Nord Stream 1. Il gas arriva nel nostro Paese in cinque punti principali d'ingresso: a Tarvisio, Friuli Venezia Giulia, giunge la totalità del gas russo, tramite il Tag (Trans Austria Gas) che porta in Italia il gas dalla Russia passando attraverso Ucraina, Slovacchia e Austria. Ha un secondo "ramo" che entra in Italia a Gorizia passando dalla Slovenia. A Passo Gries in Piemonte passa invece il gas che arriva dai giacimenti del Mare del Nord tramite Transitgas, il gasdotto proveniente da Norvegia e Olanda. A Mazara del Vallo, in Sicilia arriva il Transmed che collega l'Algeria all'Italia tramite la Tunisia. A Gela, in Sicilia arriva l'altro gasdotto proveniente dall'Africa, il Greenstream, proveniente dalla Libia. Infine, a Melendugno, in Puglia c'è il Tap (Trans Adriatic Pipeline) che trasporta il gas dell'Azerbaijan verso il Nord Europa.