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Generale Mini, "molto probabile un attacco nucleare in Europa": condannati dagli Usa?

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La guerra nucleare globale per l’Ucraina è “improbabile” perché “chi detiene armi e potere intende evitarla non impegnandosi in un conflitto diretto che la provocherebbe”. Lo scrive sul Fatto Quotidiano il generale Fabio Mini, che però non esclude invece la guerra nucleare tattica: addirittura la ritiene “molto probabile” perché “chi detiene armi e potere si è già impegnato direttamente in un conflitto che certamente porta alla distruzione dell’Ucraina e dell’Europa”.

 

 

Per quanto riguarda la Russia, secondo il generale Mini se Vladimir Putin fosse certo di non scatenare una ritorsione sul proprio territorio, “limitandosi” alle armi nucleari tattiche, potrebbe usarle per primo. In questo senso le simulazioni di lanci da Kaliningrad di missili con gittata di 500 km sono test operativi preliminari a un attacco. Dal loro canto gli Stati Uniti potrebbero aver ricevuto rassicurazioni sul rischio di una guerra globale termonucleare, ma senza escludere quella tattica in Europa.

 

 

Sostanzialmente agli americani interessa che non vengano coinvolti i propri territori: lo stesso interesse dei russi. "Non è escluso - scrive il generale Mini - che nel frattempo gli Usa abbiano già garantito questa certezza e si siano convinti che l'Ucraina non vale il rischio di un conflitto nucleare che coinvolga i territori Usa. Biden lo ha detto più volte, per quel che vale. Ma anche gli Stati Uniti possono aver ricevuto assicurazioni che il loro impiego nucleare tattico non porterebbe all'escalation, purché rimanga in Europa, Russia esclusa. E Putin si è rasserenato, per quel che vale”.

 

 

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