Ucraina, il tariffario russo per disertori: quanto pagano l'esercito di Kiev per tradire
Durante le ultime settimane della Guerra d'inverno, il conflitto russo-finlandese combattuto tra il 30 novembre 1939 eil 12 marzo 1940, l'Unione Sovietica sganciò sulla linea del fronte migliaia di volantini con un listino prezzi riservato ai soldati finlandesi: se si fossero consegnati portando con sé delle armi sarebbero stati pagati 10mila dollari e non sarebbero stati trattati come prigionieri di guerra. Avrebbero potuto farsi una vita in qualche remoto posto dell'Urss o richiedere un biglietto aereo di sola andata per qualunque Paese del mondo. Qualcuno vicino al Ministero della Difesa russo ha deciso di riproporre l'idea e di stilare una lista degli equipaggiamenti che i soldati ucraini possono vendere, arrendendosi, ai russi. La comunicazione avviene principalmente via radio ed è stata introdotta da un paio di settimane specie dopo che dai Paesi Nato sono iniziati a fluire in Ucraina armamenti sempre più sofisticati, che potrebbero tornare utili non tanto all'esercito russo quanto alle Milizie popolari di Lugansk e soprattutto Donetsk, dove infuria l'ultima battaglia per il Donbass.
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LA LISTA - In base al listino, ad esempio, i russi sono pronti ad offrire agli ucraini tra i 60 e gli 80mila euro per un cannone semovente da 155 mm "Ceasar" fornito dalla Francia, o tra i 100 e i 120mila euro per un obice semovente PzH 2000 da 155mm di fabbricazione tedesca. Nella lista c'è anche il famigerato lanciarazzi multiplo americano Himars, che gli Stati Uniti vorrebbero iniziare a rifornire anche con missili con gittata fino a 300km (attualmente l'esercito ucraino ha a disposizione razzi in grado di colpire fino a 80/100km) e che i russi pagherebbero tra i 100 e i 120mila euro. Immancabili i droni turchi Bayraktar TB2 (100mila euro) e nel listino ci sono persino elicotteri (dal milione in su). Altre attrezzature militari come il sistema anticarro portatile Javelin non sono esplicitamente citati ma nel caso in cui gruppi interi di soldati decidessero di consegnarsi portando con sé diversi pezzi verrebbero risarciti con circa 2mila euro per ogni arma.
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PASSAPORTO RUSSO - Come per i soldati finlandesi dell'epoca, ai soldati ucraini viene promesso che non saranno trattati come prigionieri di guerra e saranno posti in isolamento in qualche struttura fuori dalle città principali o potranno ottenere il passaporto russo per essere liberi di andare dovunque. Ovviamente si tratta di controvalori ridicoli se paragonati al prezzo di fabbricazione (un Himars costa 5 milioni), ma secondo i russi sono abbastanza per provare a ingolosire i soldati ucraini scontenti. In questo modo l'esercito russo punta a raggiungere due obiettivi: abbassare il morale delle truppe ucraine e convincere l'Occidente che inviare armi a pioggia potrebbe rivelarsi un boomerang. Al momento, i russi sostengono che siano già state consegnate armi economiche o mezzi corazzati d'epoca sovietica. Ma dopo la battaglia di Lysychansk potrebbero esserci nuove trattative.
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IL MERCATO SUL DARK WEB - In generale le vie principali di approvvigionamento di armi occidentali da parte dei russi sono due: la cattura o la compravendita. Molti armamenti lasciati indietro dagli ucraini in ritirata, ad esempio, vengono immediatamente stoccati e forniti alle Milizie Popolari di Donetsk (i ceceni, invece, usano alcuni mezzi, ad esempio i fuoristrada Hummer, come trofeo di guerra da mostrare sui social). Ma la via delle armi ha irradiazioni infinite. Alcune sono in vendita sul dark web da mesi, dove un giubbotto antiproiettile parte da 500 dollari, armi da fuoco, fucili, granate e persino Javelin sono disponibili in vari canali. Altri canali elencano armi fornite dai Paesi Nato ancora più sofisticate, come missili anticarro NLAW per 15mila dollari e il drone kamikaze Switchblade 600 di fabbricazione statunitense per 7mila dollari. Dall'Ucraina sostengono che gli annunci siamo artificialmente pubblicati da utenti russi per screditare la fornitura di armi. Ma il rischio che possano finire virtualmente ovunque è più che mai reale.
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