Russia, "ritiri in massa": sabotaggio in corso, trema Vladimir Putin
I soldati russi non ne possono più della guerra in Ucraina. Ecco perché, stando a fonti vicine a quegli ambienti, alcuni di loro saboterebbero armi e attrezzature prima di inviarle a Kiev. L'obiettivo? Rimanere in Russia. A svelare il retroscena è stata la direzione principale dell'intelligence del ministero della Difesa dell’Ucraina, come riportato dal Tempo.
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L'ufficio stampa dei servizi, in particolare, ha riferito che "nelle unità militari di stanza vicino al confine di stato con l'Ucraina, alla vigilia del loro invio nella zona di combattimento, gli occupanti disabilitano le attrezzature in modo che l'unità rimanga sul territorio della Federazione Russa". Un vero e proprio sabotaggio che potrebbe non piacere al presidente russo Vladimir Putin.
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La nota in questione si riferisce - per la precisione - al 103esimo reggimento fucilieri motorizzati della 150a divisione fucilieri motorizzati russi che, nel corso della settimana, ha ritirato sette Btr-82a e nove K1Sh1, mezzi che "erano pronti per essere caricati su binari ferroviari”. Secondo la valutazione dell'intelligence, inoltre, il ritiro di equipaggiamenti militari "sta diventando massiccio". In ogni caso, che i soldati russi si siano stancati di combattere è cosa nota già da tempo. La guerra a Kiev, infatti, va avanti da quasi cinque mesi e almeno per il momento non c'è nulla che faccia sperare in una tregua.
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