Henry Kissinger, il pizzino a Zelensky: "Quando e come devi negoziare"
Gli Stati Uniti continuano ad armare la resistenza ucraina, avendo già speso miliardi di dollari per aiutare Volodymyr Zelensky. C’è però chi crede che servirebbe uno sforzo maggiore per aprire un negoziato, piuttosto che continuare ad alimentare la guerra: si tratta di un nome molto pesante oltreoceano, ovvero di Henry Kissinger. L’ex segretario di Stato, ormai quasi centenario, ha intimato di iniziare i negoziati di pace entro la fine di luglio “prima che si creino sollevazioni e tensioni che potrebbero non essere superabili”.
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Tra le righe, Kissinger ha lasciato intendere che Kiev dovrebbe rinunciare alla Crimea e alle due autoproclamate Repubbliche indipendenti nel Donbass: “Idealmente la situazione dovrebbe tornare allo status quo ante. Credo che perseguire la guerra oltre quel punto la trasformerebbe in una guerra non per la libertà dell’Ucraina, ma contro la Russia”. Kissinger è infatti convinto che sia necessario provare a ricucire i rapporti con Mosca: “Si deve tornare al corso storico per cui la Russia è parte del sistema europeo”.
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“Stiamo arrivando a un momento - ha aggiunto in una recente intervista al Corriere della Sera - in cui bisogna affrontare la questione della fine della guerra in termini di obiettivi politici altrettanto che militari. Non si può semplicemente continuare a combattere senza un obiettivo”. La questione non è però semplice: riconoscere oggi la conquista russa del Donbass rafforzerebbe Putin, intenzionato a preparare nuove aggressioni.
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