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Ucraina, la giornata di guerra. “Ci ritiriamo”, la resa di Zelensky: cosa succede adesso

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Lysychansk è l'ultimo bastione ucraino in Donbass. Sono ore cruciali: Kadyrov, leader delle truppe cecene arrivate in Ucraina a sostegno dei russi, sostiene che la città è stata conquistata. Kiev smentisce. Intanto un violento contrattacco ucraino in terra russa ha provocato morti e feriti a Belgorod, città vicina al confine russo-ucraino.

Ore 19.43 L'esercito ucraino annuncia la ritirata da Lysychansk
L’esercito ucraino ha annunciato il ritiro da Lysychansk, città strategica finita nelle mani della Russia, che dal suo canto ha ovviamente parlato di “grande vittoria”. Il ritiro ucraino arriva dopo settimane di aspri combattimenti e ha segnato una svolta decisiva per le forze di Mosca, dato che Lysychansk era l’ultima grande città nell’area di Luhansk, regione orientale del Donbass, ancora in mano ucraina. Inizialmente Volodmyr Zelensky aveva negato che la città fosse caduta, ma alla fine anche il presidente si è dovuto arrendere. Adesso la Russia potrebbe avanzare su Kramatorsk e Sloviansk, nella vicina Donetsk.

Ore 17.31 Fermata nave russa con grano rubato
La Turchia ha fermato una nave cargo della Russia che trasportava grano rubato all’Ucraina. Lo ha reso noto Vasi Bodnar, ambasciatore ucraino in Turchia: “Abbiamo una piena collaborazione. La nave è attualmente ferma all’ingresso del porto ed è stata trattenuta dalle autorità doganali della Turchia”.

Ore 15.20: "Attacchi russi a Sloviansk: almeno sei persone morte"
Ova Ignatchenko, portavoce della provincia di Donetsk, ha riferito ai media ucraini che almeno sei persone sono rimaste uccise e altre 15 ferite nei bombardamenti russi della città di Sloviansk, in Ucraina orientale. Lo ha riferito la Bbc. Sembra che anche Kramatorsk, altra città nella regione di Donetsk che non è occupata dalle forze russe, abbia subito nuovi bombardamenti. 

Ore 14.40: Mosca, "L'Occidente non permette agli ucraini di pensare alla pace"
"Questo è il momento in cui i Paesi occidentali stanno scommettendo sulla continuazione della guerra. Questo significa che l'Occidente, sotto la guida di Washington, non permette agli ucraini di pensare, di parlare di pace". Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov in un'intervista a Rossiya-1. "Prima o poi il buon senso in Occidente prevarrà e i negoziati sull'Ucraina riprenderanno" ha aggiunto, sottolineando pero' che prima che il processo negoziale riprenda, l'Ucraina dovrà "ancora una volta comprendere le condizioni di Mosca". 


Ore 13.47: Lavrov, "Londra cerca il pretesto per far entrare la flotta nel Mar Nero"
"Se si ascolta, ad esempio, il primo ministro britannico Boris Johnson e il suo ministro degli Esteri Liz Truss si capisce che stanno chiaramente cercando di creare condizioni, di trovare un pretesto per permettere alla Royal Navy di fare il suo ingresso nel Mar Nero e controllare l'esportazione di grano dall'Ucraina". Ad affermarlo a 'Russia-1' è il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov secondo quanto riferisce l'agenzia di stampa russa 'Tass'. Lavrov ha aggiunto che i paesi occidentali stanno cercando di usare la crisi alimentare nel mondo per raggiunge diversi obiettivi, tra cui la propaganda. "Ci sono molte manifestazioni di quelle convulsioni che osserviamo nelle azioni dei politici occidentali. E tutto questo sullo sfondo di un forte deterioramento della situazione interna nei paesi occidentali, che, secondo i principi della democrazia neoliberista, richiede la distrazione dell'attenzione della popolazione", ha sottolineato il ministro russo. "Tutti dovrebbero trarre conclusioni basate su fatti reali - chi ha affrontato la crisi del coronavirus, chi sta affrontando la crisi energetica ora, chi sta cercando di speculare sulla sicurezza alimentare, accusando la Russia di qualcosa di cui non è assolutamente colpevole e non è coinvolta", ha aggiunto il ministro degli Esteri russo. 

Ore 13.13: "Nel Donbass non è ancora game over"
Il portavoce del ministero della Difesa ucraino Yuriy Sak ha detto alla Bbc che "la battaglia per il Donbass non è ancora finita". Sak in precedenza ha smentito che la città di Lysychansk sia sotto il "pieno controllo" delle forze russe. 

Ore 13.06: "Lysychansk non è caduta"
Il portavoce del ministero della Difesa ucraino, Yuriy Sak, ha smentito che la città di Lysychansk, in Ucraina orientale, sia sotto il pieno controllo delle forze russe, come sostenuto da Mosca secondo cui la città è caduta. Lo ha detto alla Bbc. La fonte di Kiev ha pero' riconosciuto che la situazione in città è "molto intensa ormai da un po' di tempo" e che le forze di terra russe "attaccano la città senza sosta". "Per gli ucraini, il valore della vita umana è una priorità assoluta: quindi a volte possiamo ritirarci da determinate aree per poterle riprendere in futuro". 

Ore 12.41: Shoigu, "Putin informato. Lysychansk conquistata"
La Russia ha conquistato la città di Lysychansk, ottenendo il pieno controllo della regione di Luhansk. E' quanto ha detto il ministro russo della Difesa, Sergei Shoigu, a Vladimir Putin, secondo le notizie riportate dall'agenzia Interfax. Non ci sono per ora conferme in tal senso da parte Ucraina. Al presidente russo Shoigu ha assicurato che le forze russe e le milizie dell'autoproclamata repubblica popolare di Luhansk hanno il "controllo totale" della città e di una serie di località limitrofe, fra cui Bilohorivka e Novodruzhesk, Maloryazantsevo e . "L'area totale dei territori liberati nelle ultime 24 ore è di 182 chilometri quadrati", ha sostenuto il ministero russo della Difesa secondo quanto riporta Interfax. 

Ore 12.30: Mosca, "4 morti a Belgorod ma 3 sono ucraini"
Il governatore della regione russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha riferito che il bilancio dell'attacco da parte dell'Ucraina è salito a 4 morti di cui 3 cittadini ucraini. "Secondo le informazioni che ho al momento, quattro persone sono morte. Una di loro è russa, tre sono cittadini ucraini. Il governo dell'Ucraina uccide cittadini ucraini sul territorio della Russia e questo è il culmine assoluto del cinismo che Kiev ha raggiunto", ha accusato il governatore, citato da Interfax. 

Ore 12.23: Papa Francesco, "il mondo ha bisogno di una pace non basata su armi"
"Continuiamo a pregare per la pace in Ucraina e nel mondo intero. Faccio appello ai capi delle Nazioni e delle organizzazioni internazionali perché reagiscano alla tendenza ad accentuare la conflittualità e la contrapposizione. Il mondo ha bisogno di pace. Non di una pace basata sull'equilibrio degli armamenti, sulla paura reciproca. No, questo non va. Questo vuol dire far tornare indietro la Storia di 70 anni". Così Papa Francesco al termine dell'Angelus. "La crisi Ucraina avrebbe dovuto essere - ma se lo si vuole può ancora diventare - una sfida per statisti saggi, capaci di costruire nel dialogo un mondo migliore per le nuove generazioni", ha sottolineato il Pontefice nel suo appello. "Con l'aiuto di Dio questo è sempre possibile ma bisogna passare dalle strategie di potere politico, economico e militare a un progetto di pace globale. No a un mondo diviso tra potenze in conflitto, si' a un mondo unito tra popoli e civiltà che si rispettano".

 

Ore 10.22: Il consigliere di Zelensky non esclude la caduta di Lysychansk
Lysychansk potrebbe finire in mano alle forze russe. Ad ammetterlo, riporta la Bbc, è Oleksiy Arestovych, consigliere della presidenza ucranìna, che ha confermato che le forze russe hanno oltrepassato il fiume Seversky Donets e si avvicinano alla città da nord. "E' davvero una minaccia", ha riconosciuto, affermando di "non escludere nessun esito". Secondo Arestovych, il quadro sarà "più chiaro in uno o due giorni". 

Ore 10.08: La Russia ammette, nave Saratov affondata
La Russia afferma di aver recuperato una grande nave da sbarco che sarebbe stata affondata dal suo equipaggio "per prevenire la detonazione delle munizioni di bordo a causa dell'incendio scoppiato" dopo che un missile ucraino l'aveva colpita nel porto di Berdyansk il 24 marzo: è la prima volta che Mosca ammette l'affondamento della Saratov. Lo riporta la Bbc. Un post di Telegram di un funzionario nominato dalla Russia nell'Ucraina meridionale, Vladimir Rogov, dichiara che missili balistici Tochka-U avevano preso di mira il porto controllato dai russi. La nave sarà rimorchiata a Kerch, in Crimea. 

Ore 9.53: "Per Russia prioritario il referendum a Kherson sull'adesione"
"I funzionari sostenuti dalla Russia hanno annunciato che terranno un referendum sull'adesione della regione di Kherson alla Federazione Russa entro l'autunno del 2022. È probabile che la Russia dia priorità a un voto pseudo-costituzionale nel tentativo di legittimare il proprio controllo sulla regione". Lo riferisce l'intelligence della Difesa britannica nell'ultimo rapporto pubblicato sull'andamento della guerra in Ucraina, sottolineando che "Trovare una soluzione costituzionale per l'occupazione è probabilmente un obiettivo politico prioritario per la Russia". "È molto probabile che sia disposta a truccare le votazioni per ottenere un risultato accettabile", ha aggiunto l'intelligence.

Ore 9.02: "Oltre 30 attacchi a Melitopol"
Le forze militari ucraine hanno colpito una base nella città di Melitopol, occupata dai russi, con oltre 30 attacchi. Lo ha dichiarato il sindaco in esilio della città. Gli attacchi hanno colpito un'area meridionale della città, dove si trova il suo aeroporto, secondo quanto ha riferito l'agenzia di stampa Ria Novosti.

Ore 8.29: Kadyrov, "Lysychansk libera dall'oppressione del regime di Kiev"
Ramzan Kadyrov, il capo delle truppe cecene schierate sul campo in Ucraina a fianco dei russi, ha annunciato che la città di Lysychansk, nella Repubblica popolare di Lugansk, è stata liberata. "Lysychansk è libero! Libero dall'oppressione del regime di Kiev", ha scritto sul suo canale Telegram. Kadyrov ha aggiunto che un convoglio di auto con le forze dell'ordine cecene si stava già muovendo lungo le strade della città. "I nostri stendardi adornano le strade e la piazza principale della città, simbolo della libertà, della forza e della grandezza della Russia".

 



Ore 7.39: Belgorod, distrutti 11 edifici e almeno 3 morti
Circa 11 immobili sarebbero stati danneggiati a Belgorod, in Russia, dopo un attacco. Il bilancio delle vittime attualmente sarebbe di almeno 3 morti. Lo riferisce su Telegram è il governatore della regione di Belgorod Vyacheslav Gladkov. 

Ore 7.20: Kiev, "respinto attacco russo vicino a Prudyanka"
Le forze armate ucraine avrebbero respinto con successo un assalto nemico vicino a Prudyanka. Lo riferisce, secondo quanto riporta 'Ukrainska Pravda', lo Stato maggiore delle forze armate ucraine. Le forze russe avrebbero effettuato un attacco aereo vicino a Mospanovo e Grakove. Ci sarebbero stati anche dei bombardamenti a Ruska Lozova, Perepod, Verkhniy Saltiv, Zamulivka, Volobuivka, Milova, Protopopivka, Pytomnyk, Prudyanka e Nortsivka. Le forze russe, riferisce lo Stato maggiore, hanno tentato senza successo di condurre un assalto vicino a Mazanivka. Sono stati respinti e se ne sono andati. Nella direzione di Donetsk, i principali sforzi delle forze russe si concentrano sul consolidamento delle posizioni nell'area di Lysychansk e Verkhnokamenka.

Ore 6.58: Esplosioni nella notte a Melitopol, controllata dai russi
Ci sarebbero state delle esplosioni nella notte a Melitopol e nell'aeroporto controllato dalle forze russe. Lo riferisce l'agenzia di stampa russa 'Ria Novosti'. Al momento non ci sono informazioni circa eventuali vittime.
 

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