Xi Jinping, Ian Buruma : "Cina tentacolare, perché il mondo libero è a rischio"
Secondo Ian Buruma, saggista, esperto di relazioni internazionali e già direttore della New York Reviews of Book, dividere il mondo in buoni e cattivi in una tensione fra democrazie e sistemi autocratici, come fa Joe Biden, è pericolosa e controproducente, mentre l'atteggiamento dell'Europa è "ingenuo": "Quando Biden ricorre a questo tipo di retorica, il mondo libero contro quello autoritario, ha chiaramente in mente la Russia e la sua azione in Ucraina. Ma la sua posizione in realtà ha origine con l'approccio verso la Cina che è percepita dagli Usa come la minaccia principale", dice in una intervista a La Stampa. "Da lì vengono i rischi per il mondo libero perché le ambizioni di Pechino sono da super potenza, quindi tentacolari ed espansive. Ma una divisione netta è difficile. I Paesi democratici - tutti - avranno sempre legami e relazioni con quelli con standard più discutibili. Basta guardarsi attorno", osserva Buruma.
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Ma se Biden spinge per una linea dura e condivisa in ambito G7 sulla Cina, l'Europa invece "ritiene che fare affari e stringere relazioni commerciali renderà i dittatori diciamo così, meno dittatori. È un errore, un'ingenuità" come "dimostra il caso Putin", sottolinea il politologo. E ancora, dice: "Non credo che escludere la Cina dal grande gioco del business globale, riducendone l'impatto, sia un'opzione non solo percorribile ma persino da ricercare".
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E con Vladimir Putin, sostiene Buruma, è necessario trattare. "Nessuna delle parti è in una posizione per poter ambire a una vittoria totale a meno che le cose non cambino drasticamente nei prossimi mesi", conclude. "Malgrado la difesa coraggiosa e le armi occidentali, Kiev non sarà mai in grado di imporre la sua volontà; la Russia è forte, ma non così tanto da dettare condizioni. A un certo punto qualche negoziato dovrà iniziare. Il terreno dirà su quali basi".