Ucraina, la guerra in diretta. "Abbiamo parlato con Kiev...": le clamorose voci dagli Stati Uniti, Zelensky pronto a cedere?
Nella giornata di guerra numero 113, gli occhi dell'Ucraina e dell'Occidente sono puntati sulla missione a Kiev del premier tedesco Olaf Scholz, dell'italiano Mario Draghi e del presidente francese Emmanuel Macron. Dal governo di Volodymyr Zelensky, il timore è che i tre leader europei arrivino per imporre un cessate il fuoco. "Cercheranno di raggiungere una sorta di Minsk 3 - ha detto Aleksyi Arestovych, consigliere di Zelensky -, diranno che dobbiamo porre fine alla guerra che sta causando problemi alimentari e problemi economici". "Diranno che russi e ucraini stanno morendo, che dobbiamo salvare la faccia a Putin, che i russi hanno commesso errori, che dobbiamo perdonarli e dare loro la possibilità di tornare nella comunità internazionale". Tutte condizioni che Kiev non sarebbe, al momento, disposta ad accettare.
Ore 21.27 Lavrov, prima ammissione: "Non siamo immacolati"
Per la prima volta Sergej Lavrov ha fatto una mezza ammissione di colpa in un'intervista rilasciata alla Bbc. Mosca "non è immacolata nel teatro di un sanguinoso scontro militare", ha dichiarato il ministro degli Esteri russo, che però ancora una volta ha definito la guerra "non un'invasione, ma un'operazione speciale" a cui la Russia è stata "costretta".
Ore 20.39 Macron: "Quali armi abbiamo consegnato all'Ucraina"
"Abbiamo consegnato ciò che abbiamo detto". Così Emmanuel Macron sulle armi promesse all'Ucraina. "Questi cannoni Caesar - ha aggiunto sono stati elogiati più volte perché sono importanti perché è la migliore tecnologia al mondo su questo modello di artiglieria e permette di raggiungere le linee nemiche senza esporsi troppo".
Ore 19.48 Lavrov: "L'Ucraina? La Russia non l'ha invasa"
"Non abbiamo invaso l'Ucraina. Abbiamo dichiarato un'operazione militare speciale perché non avevamo assolutamente altro modo di spiegare all'Occidente che trascinare l'Ucraina nella Nato era un atto criminale". Lo ha detto il ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov, in un'intervista alla Bbc.
Ore 18.30 Usa, parlato con Kiev su come potrebbe essere accordo con Russia
Gli Stati Uniti si sono "astenuti" di proposito dal presentare quello che vedono come l’esito finale della guerra in Ucraina e non faranno pressioni su Kiev per "concessioni territoriali alla Russia". Lo afferma il consigliere alla sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan, notando comunque che gli Stati Uniti hanno discusso con l’Ucraina su come potrebbe essere un accordo. Gli Usa continueranno a "sostenere e consultarsi" con Kiev "su come vuole" approcciare e avvicinarsi a un risultato negoziato con i russi, osserva Sullivan.
Ore 17.55 Macron: Francia consegnerà a Kiev 6 obici Cesar
"Ho deciso di consegnare all'Ucraina altri 6 obici Caesar, oltre ai 12 già consegnati": così il presidente francese, Emmanuel Macron, nella conferenza stampa a Kiev con il suo omologo ucraino, Volodymyr Zelensky, il premier italiano, Mario Draghi, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e il presidente rumeno, Klaus Iohannis.
Ore 17.44 Lavrov, contatti con Ue non sono più una nostra priorità
"I contatti con l’Europa sono scomparsi dalle priorità della Russia". Così il ministro degli Esteri di Mosca, Serghei Lavrov, le cui parole sono state rilanciate dalla Tass. "L’Occidente sta chiaramente cercando di Occidente vuole farne una seconda Ucraina minandone la stabilità", ha aggiunto parlando a Ntv. Lavrov ha accusato Chisinau di "mendicare sulle forniture di gas, chiedendo uno sconto sui pagamenti in cambio di un rallentamento del cammino di accesso all’Unione Europea. Dicono che se non lo faremo, andranno in Europa più velocemente e, se lo faremo, andranno comunque ma più lentamente", ha concluso minaccioso.
Ore 17.09 Draghi: vogliamo la pace, ma sceglierà l’Ucraina
"Vogliamo che si fermino le atrocità. Vogliamo la pace. Ma l’Ucraina deve difendersi se vogliamo la pace. E sarà l’Ucraina a scegliere la pace che vuole. Qualsiasi soluzione diplomatica non può prescindere dalla volontà di Kiev, da quello che ritiene accettabile per il suo popolo. Soltanto così possiamo costruire una pace che sia giusta e duratura": così Mario Draghi nel corso della conferenza stampa congiunta a Kiev.
Ore 16.55 Draghi, l'Italia vuole l'Ucraina nell'Ue
"Il messaggio più importante della nostra visita è che l'Italia vuole l'Ucraina nell'Ue, vuole che abbia lo status di candidato e sosterrà questa posizione nel prossimo Consiglio europeo. Zelensky sa che è una strada da percorrere, non solo un passo": queste le parole di Mario Draghi nella conferenza stampa a Kiev con il presidente ucraino e gli altri leader europei a Kiev.
Ore 16.41 Macron, parliamo con Mosca ma è Kiev che decide sulla pace
"Non siamo in guerra contro il popolo russo come collettività, noi abbiamo continuato a parlare con il leader russo, ma abbiamo sempre informato Zelensky. Le modalità della pace non saranno decise che dall'Ucraina e i loro rappresentanti. Francia e Germania non negozieranno mai con la Russia alle spalle dell'Ucraina", ha affermato il presidente francese in visita in Ucraina.
Ore 16.50 Gb, obiettivo resta sconfitta della Russia
L'epilogo dell'invasione russa dell'Ucraina deve essere anche un monito per altri potenziali "aggressori" futuri, e per questo Vladimir "Putin deve non solo perdere la guerra", ma essere messo nelle condizioni di "non ricavarne alcun vantaggio". È la linea dura ribadita oggi dal governo britannico di Boris Johnson per bocca della ministra degli Esteri, Liz Truss, in un aggiornamento alla Camera dei Comuni
Ore 15.41 Nato: importante visita leader alleati europei a Kiev
"Accogliamo con favore la visita dei leader alleati europei a Kiev e il loro incontro con la leadership politica e il presidente Zelensky e per vedere le atrocità causate dall'aggressione di Putin. Penso che sia importante dimostrare solidarieta' e portare messaggi politici chiari e avere consultazioni con Kiev". Queste le parole del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, al termine della riunione dei ministri della Difesa dell'Alleanza
Ore 15.27 Draghi: due settimane per sminare porti, subito i corridoi
"Ci sono due settimane per sminare i porti. Il raccolto arriverà alla fine di settembre e una serie di scadenze sempre più urgenti che ci avvicinano al dramma inesorabilmente. Occorre creare corridoi sicuri con la massima urgenza per il trasporto sicuro per il grano ed evitare una catastrofe". Queste le parole di Mario Draghi in conferenza stampa a Kiev con il presidente ucraino e i leader Ue Macron e Scholz. "L’unico modo è una risoluzione dell’Onu che regoli la navigazione nel Mar Nero, la Russi finora lo ha rifiutato", ha concluso il presidente del Consiglio italiano.
Ore 15.12 Nuovo allarme sirene a Kiev durante incontro leader
Ancora un allarme antiaereo risuona a Kiev proprio mentre nel palazzo presidenziale i leader Ue stanno incontrando il presidente ucraino, Volodimyr Zelensky. Mario Draghi, Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Klaus Ihannis sono ancora riuniti con Zelensky e sono attesi a breve nel cortile del palazzo dove a breve si terrà una conferenza stampa. Anche in mattinata erano state sentite delle sirene poco dopo l'arrivo dei leader in città. Scontati gli attimi di panico e le preoccupazioni per la sicurezza dei leader: fino a dove possono arrivare, i russi?
Ore 14.44 Scholz: Zelensky ha accettato invito a partecipare al G7
Volodymyr Zelensky ha accettato l'invito della Germania a partecipare al prossimo G7: ad annunciarlo e confermarlo è stato il cancelliere tedesco Olaf Scholz.
Ore 14.20 L'esercito russo avanza in 9 direzioni
"La lotta feroce per il Lugansk continua e gli invasori russi stanno cercando di attaccare contemporaneamente da 9 direzioni". Lo ha detto su Facebook il comandante in Capo delle Forze Armate dell'Ucraina Valeriy Zaluzhny. "Il nemico ha concentrato le sue principali risorse offensive nel Nord della Regione e sta sferrando contemporaneamente nove attacchi diversi", si legge nel messaggio in cui si sottolinea la centralità di Severodonetsk, "città chiave nel sistema di difesa dell'intero oblast di Lugansk". Poi, in conclusione, il saluto ai soldati, definiti "eroi", e la promessa: "Siamo ucraini, resteremo in piedi e vinceremo".
Ore 13.45 Kiev, con nuove armi Usa riconquisteremo Crimea e Donbass
Le nuove armi statunitensi aiuteranno l’Ucraina a riconquistare i territori occupati dalla Russia, tra cui la Crimea e il Donbass: ha dichiarato il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov alla Cnn. "Libereremo tutti i nostri territori, tutti, compresa la Crimea", ha dichiarato, "la Crimea è un obiettivo strategico per l’Ucraina perché è territorio ucraino. Ma ci muoveremo passo dopo passo".
Ore 13.12 Cremlino: speriamo che gli europei non si concentrino solo sulle inutili armi a Kiev
Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, ha affermato di "sperare che a Kiev Macron, Draghi e Scholz non si concentreranno solo sul sostegno all'Ucraina riempiendola ulteriormente di armi". E ancora, ha aggiunto che la fornitura di armi è inutile e "prolungherà la sofferenza delle persone, causerà ancora più danni a questo Paese": parole riportate dall'agenzia di stampa statale russa Tass, aggiungendo che Peskov ha detto di augurarsi che i politici europei a Kiev "utilizzino il contatto per incoraggiare il presidente Zelensky a guardare davvero allo stato delle cose".
Ore 13.01 Gas e oro, prezzi fuori controllo
Materie prime che in qualche modo possono essere influenzate dalla guerra in Ucraina sostanzialmente stabili sui mercati in una giornata ancora di tempesta, ovviamente non il gas che corre sui tagli unilaterali della Russia verso l'Europa. Il metano ad Amsterdam, listino di riferimento per il Vecchio continente, sale del 17% a 141 euro al Megawattora, a un passo dalla mostruosa quota psicologica di 150 euro per Megawattora. E nelle ultime tre sedute il prezzo del gas è cresciuto di quasi il 70%. In rialzo dello 0,2% anche l'oro a 1.823 dollari l'oncia, tensioni sul nichel che ondeggia anche violentemente attorno ai 25.860 dollari per i 1.500 chili, in calo di circa un punto percentuale il rame su tutti i principali mercati mondiali. Calmi in generale gli altri metalli e i cereali, in aumento del 4% a Chicago la chiusura del legname a 563 dollari per 110 "board foot", l'unità di misura Usa per questa materia prima.
Ore 12.45 Mosca: Russia pronta a colloqui, fermi per decisione Kiev
"La Russia è pronta ai colloqui con l'Ucraina ma i negoziati sono fermi su iniziativa di Kiev che non ha ancora risposto alla bozza di trattato della Russia": così, come riporta Interfax, il capo negoziatore russo Vladimir Medinsky.
Ore 12.12 Cnn, la Francia vuole che Kiev riprenda anche la Crimea
La Francia vuole che l'Ucraina riprendesse anche il controllo della Crimea nell'ambito della vittoria militare contro la Russia: questo quanto sostiene una fonte diplomatica francese ai giornalisti del pool che ha viaggiato oggi, giovedì 16 giugno, con la delegazione francese in occasione della visita di Mario Draghi, Olaf Scholz ed Emmanuel Macron a Kiev. La notizia è stata rilanciata dalla Cnn. "Siamo per una vittoria integrale con il ripristino dell'integrità territoriale su tutti i territori conquistati dai russi, compresa la Crimea", ha spiegato il funzionario francese, riferendosi alla penisola sul Mar Nero che la Russia ha annesso con la forza nel 2014.
Ore 11.46: Medvedev contro Macron, "l'intenditore di fegato è arrivato a Kiev"
Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha commentato acidamente il viaggio dei leader europei Draghi, Macron e Scholz a Kiev, osservando che "gli europei amano visitare Kiev, ma questo non porta alcun vantaggio, non avvicina l'Ucraina alla pace". Secondo il delfino di Putin, "Gli intenditori europei di rane, fegato e pasta amano visitare a Kiev. Ma i benefici sono nulli. Di nuovo hanno promesso all'Ucraina che entrerà nell'Ue". Medvedev ha sintetizzato il viaggio dei leader europei con le parole "di vecchi obici, vodka sbattuta e treno, come cento anni fa, e poi tutti a casa. Tutto bene, sennonché ciò non gioverà alla pace e il tempo stringe".
Ore 11.21: Draghi a Irpin, "i russi hanno distrutto ma sarà tutto ricostruito"
"Hanno distrutto gli asili e i giardini di infanzia, sarà ricostruito tutto. Hanno già iniziato, sono già a uno stadio molto avanzato di valutazione". Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, al termine della visita a Irpin, accompagnato dal capo dell'amministrazione militare. A chi gli chiedeva se ci vorrà un piano Marshall, Draghi ha risposto: "Ne parliamo dopo".
Ore 10.49: I filorussi a Severodonetsk, "siamo entrati nella Azot"
Le milizie della repubblica popolare di Luhansk sono entrate nel territorio dell'impianto chimico Azot di Severodonetsk. Lo ha annunciato il leader della repubblica popolare, Leonid Pasechnik, a margine del Forum economico internazionale di San Pietroburgo. Pasechnik ha aggiunto che finora nessuno ha preso contatti in merito allo scambio di prigionieri. "Purtroppo non ho cifre sul numero di prigionieri sul loro territorio. Non siamo padroni di questa situazione, non comunicano con noi", ha sottolineato il leader della repubblica popolare.
Ore 10.28: Macron, Draghi e Scholz in visita anche a Irpin
Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz, in visita a Kiev insieme, si recheranno anche a Irpin. La città a nord-ovest della capitale ucraina è stata una delle prime a essere occupate dalle forze russe a marzo e per un mese è stato teatro di massacri e violenze sulla popolazione civile.
Ore 10.21: Il presidente romeno si unisce a Draghi, Macron e Scholz
Il presidente romeno Klaus Iohannis si unisce al premier Mario Draghi, al presidente francese Emmanuel Macron e al cancelliere tedesco Olaf Scholz nella visita a Kiev. Lo riporta Digi24.ro. I quattro leader europei saranno accompagnati dal presidente ucraino Volodymy Zelensky a Irpin. L'obiettivo è quello di ''inviare un messaggio di unità europea e di sostegno agli ucraini'', come ha detto Macron appena sceso dal treno arrivato a Kiev. Lo stesso Macron era ieri per una visita ufficiale in Romania, dove ha lodato il ruolo di Bucarest nella crisi ucraina e ha visitato i soldati francesi di stanca in una base militare della Nato.
Ore 10.02: Sirene antiaeree durante la visita di Draghi, Macron e Scholz
Le sirene antiaeree sono suonate a Kiev mentre è in corso la visita del premier Mario Draghi, del presidente francese Emmanuel Macron e del cancelliere tedesco Olaf Scholz. Le sirene non significano necessariamente che c'è stato un attacco, ma spesso suonano come avvertimento.
Ore 9.57: "Dall'Occidente garanzie che il sostegno non si fermerà"
Il sostegno militare dell'Occidente all'Ucraina "non si fermerà mai". Questa la garanzia che ha avuto il ministro della Difesa ucraino Oleksiy Reznikov durante i suoi incontri con il Segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin, con il Segretario alla Difesa del Regno Unito Ben Wallace e con altri funzionari occidentali. In un'intervista esclusiva alla Cnn, il ministro ucraino ha spiegato che gli è stato detto: "Oleksiy, non preoccuparti, non ci fermeremo. Continueremo ad aiutare il tuo paese, il tuo popolo e il tuo presidente". Reznikov ha aggiunto di averlo ''sentito ieri e l'ho sentito in modo assolutamente onesto, ho visto gli occhi di Lloyd Austin per esempio, so che non si fermeranno mai". Parlando degli alleati occidentali, Reznikov ha detto "penso che abbiano deciso di voler essere partner in questa vittoria". E ritiene che gli alleati occidentali ora capiscono che l'idea di non provocare la Russia per evitare il conflitto non funziona. "La Russia è ora considerata un avversario piuttosto che un partner strategico dalla Nato", ha affermato. "Sono sicuro che la Russia sia la principale minaccia per la Nato, i paesi dell'Ue, e la principale minaccia per il sistema di sicurezza mondiale", ha aggiunto.
Ore 9.24: "A Severodonetsk si combatte casa per casa"
A Severodonetsk si combatte duramente, casa per casa. Lo ha riferito il governatore di Lugansk, Sergei Gaidai, sottolineando che le "forze ucraine hanno bisogno di artiglieria a lungo raggio per respingere i russi a una distanza di sicurezza". "Per quasi quattro mesi i russi non hanno avuto vittorie significative, quindi hanno gettato tutte le loro riserve nel catturare Severodonetsk", ha aggiunto, ricordando che "decine di occupanti muoiono ogni giorno durante gli scontri di strada a Severodonetsk".
Ore 8.55: Macron, "Saranno settimane molto difficili"
"Samo qui a Kiev per inviare un messaggio di unità dall'Europa". Sono queste le prime parole di Emmanuel Macron appena arrivato in treno a Kiev, insieme al premier italiano Mario Draghi e al cancelliere tedesco Olaf Scholz. Il presidente francese ha voluto sottolineare come "le prossime settimane saranno molto difficili".
Ore 8.35: Macron, Draghi e Scholz arrivati a Kiev
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, il Presidente francese, Emmanuel Macron, e il Cancelliere tedesco, Olaf Scholz, sono arrivati a Kiev.
Ore 8.14: Kiev, "sino a 500 militari uccisi al giorno"
Sino a mille militari ucraini vengono uccisi o feriti ogni giorno nei combattimenti contro le forze russe nel Donbass. Lo ha dichiarato David Arakhamia, uno tra i principali consiglieri del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e responsabile dei negoziati con la Russia. Secondo il funzionario, ogni giorno tra 200 e 500 militari ucraini perdono la vita in azione: una stima assai superiore rispetto a quella fornita all'inizio di questo mese dal presidente Zelensky, che aveva invece stimato sino a un centinaio di decessi tra le forze armate ogni giorno. Arakhamia ha dichiarato al sito web statunitense Axios che l'Esercito ucraino ha reclutato un milione di uomini, ed è in grado se necessario di reclutarne altri due milioni. Il funzionario ha ribadito però che le forze Ucraina scontano una grave carenza di armamenti e munizioni. Quanto alla possibilità di negoziati con la Russia, Arakhamia ha dichiarato che "la nostra posizione negoziale al momento è piuttosto debole, e non vogliamo sederci al tavolo delle trattative da questa posizione. Dobbiamo ribaltare il quadro in qualche modo". Questa settimana Arakhamia ha guidato una delegazione del governo ucraino a Washington per sollecitare la Casa Bianca e il Congresso Usa ad accelerare gli invii di armi all'Ucraina, e a classificare la Russia uno Stato sponsor del terrorismo.
Ore 7.39: "Raid russo su Sumy, 4 morti"
Quattro persone sono morte e altre sei sono rimaste ferite nella notte in un attacco aereo russo su un sobborgo della città di Sumy, nel Nord dell'Ucraina. Lo ha riferito l'amministrazione locale, citata dal Guardian. Il governatore regionale, Dmytro Zhyvytskyi, non ha specificato l'obiettivo dell'attacco, avvenuto nel distretto di Dobropillia.
Ore 7.14: Zelensky, "grato agli Usa per il supporto"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha espresso gratitudine nei confronti degli Stati Uniti per l'ulteriore supporto militare e sostegno umanitario annunciato da Washington. "Ho avuto un'importante conversazione con il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. Gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo rafforzamento della nostra difesa, un nuovo pacchetto di supporto da un miliardo di dollari. Questi sono la difesa costiera, l'artiglieria, i moderni sistemi missilistici", ha dichiarato il presidente ucraino tramite un videomessaggio diffuso nella serata di ieri. "Aspetterò. Sono grato per questo supporto, e' particolarmente importante per la nostra difesa nel Donbass", ha aggiunto Zelensky. Il capo di Stato ucraino ha poi ringraziato Washington per aver mobilitato l'aiuto di tutti i partner nei confronti di Kiev. "C'e' anche un nuovo pacchetto di sostegno umanitario per l'Ucraina: un quarto di miliardo di dollari Usa. Abbiamo anche discusso con il presidente Biden della situazione tattica sul campo di battaglia e di come accelerare la nostra vittoria. Sanzioni, politica, cooperazione economica: ci stiamo preparando a nuovi passi", ha assicurato Zelensky.
Ore 7.02: Draghi-Macron-Scholz verso Kiev, vertice in treno nella notte
I leader europei di Italia, Francia e Germania stanno per arrivare a Kiev. Dopo una lunga notte in treno, Mario Draghi, Emmanuel Macron e Olaf Scholz saranno tra poco nella capitale dell'Ucraina dove incontreranno il Presidente, Voloiymyr Zelensky. Durante il lungo viaggio di oltre dieci ore, che dalla frontiera polacca li ha portati a Kiev, i tre hanno avuto un lungo colloquio informale nella cabina del Presidente francese. Draghi (la delegazione italiana si trovava in testa al treno) ha attraversato l'intero convoglio per raggiungere la cabina di Macron.
Ore 6.39: Russia, "negoziare con gli Usa l'estensione del trattato sulle armi nucleari"
La Russia e gli Stati Uniti devono negoziare l'estensione del trattato 'Start' finalizzato a limitare o a diminuire gli arsenali di armi di distruzione di massa, come le armi nucleari. Lo ha detto giovedì il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel corso di una intervista all'agenzia di stampa Ria. E' una questione importante per la sicurezza globale, ha aggiunto, sottolineando che l'operazione militare russa in UCRAINA non è un buon motivo per evitare di parlarne. Rispondendo a una delucidazione su una possibile guerra nucleare, Peskov ha risposto di credere "che oggi i media dovrebbero essere abbastanza professionali da non porre domande del genere, e coloro che vengono intervistati dovrebbero essere abbastanza saggi da non rispondere a tali domande". La Russia, ha aggiunto, spera che gli Stati Uniti e i paesi occidentali abbiano abbastanza buon senso da non portare la situazione in UCRAINA a un confronto diretto con l'uso delle armi nucleari.
Ore 6.01: Mediatore, "Posizione negoziale Kiev abbastanza debole"
Davyd Arakhamia, negoziatore ucraino per i colloqui di pace con la Russia, attualmente in stallo, ha descritto la posizione negoziale di Kiev come "abbastanza debole". Per questo motivo "non vogliamo sederci al tavolo" in questo stato di cose ma "dobbiamo invertire la rotta in qualche modo", ha aggiunto parlando ad Axios. Nonostante i negoziati siano congelati, la delegazione Ucraina, ha aggiunto Arakhamia, ha dialogato telefonicamente con la parte russa una o due volte a settimana: "Entrambe le parti capiscono perfettamente che non c'è spazio per i negoziati adesso". L'Ucraina sta perdendo fino a 1.000 soldati al giorno, tra feriti e uccisi, nel Donbass dove la Russia sta avanzando, Kiev ha reclutato un milione di persone ad oggi e ha il potenziale per due milioni, ha aggiunto.
Ore 5.34: Biden, 1,2 miliardi in assistenza e sicurezza a Kiev
"Questa mattina ho parlato con il Presidente Zelensky per discutere della brutale guerra in corso con la Russia". Cosi' il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, in un messaggio su Twitter. "Ho ribadito il nostro impegno a sostenere l'Ucraina e ho condiviso il fatto che gli Stati Uniti stanno fornendo oltre 1,2 miliardi di dollari in assistenza umanitaria e in sicurezza".